La Camera degli Stati Uniti ha approvato un piano provvisorio per evitare lo “shutdown”, che ora dovrà essere votato anche dal Senato

Lo speaker della Camera Mike Johnson. (AP Photo/J. Scott Applewhite)
Lo speaker della Camera Mike Johnson. (AP Photo/J. Scott Applewhite)

La Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti ha approvato un piano provvisorio per evitare lo shutdown, cioè la parziale chiusura delle attività del governo federale. Il piano è stato approvato in seguito a un accordo tra Democratici e Repubblicani, con questi ultimi che hanno la maggioranza alla Camera: alla fine hanno votato a favore in 336, i contrari sono stati 95. Ora il piano dovrà essere approvato anche dal Senato, dove invece la maggioranza è dei Democratici: i leader di entrambi i partiti hanno già fatto sapere che voteranno a favore.

Il piano proroga i finanziamenti al governo statunitense fino al prossimo 19 gennaio, per coprire varie spese dell’amministrazione federale che altrimenti sarebbero state interrotte, ma non contiene aiuti aggiuntivi per sostenere la resistenza dell’Ucraina contro la Russia, come invece inizialmente avrebbero voluto i Democratici.

Il nuovo piano si è reso necessario perché il 17 novembre sarebbero scaduti i termini di un altro provvedimento approvato a inizio ottobre dopo un complicato accordo tra Democratici e Repubblicani mediato dall’allora speaker della Camera, il Repubblicano Kevin McCarthy, a cui si era opposta l’ala più radicale del suo partito, che pochi giorni dopo lo aveva sfiduciato. A fine ottobre, e dopo molti dibattiti interni, era stato eletto al suo posto Mike Johnson.

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