Il Nepal vieterà TikTok

(AP Photo/Kiichiro Sato, File)
(AP Photo/Kiichiro Sato, File)

Il governo del Nepal ha annunciato che TikTok, uno dei social network più utilizzati del mondo e di proprietà di un’azienda cinese, sarà vietato nel paese a causa dei suoi effetti che il governo nepalese giudica negativi sull’«armonia sociale». Il governo ha detto che negli ultimi quattro anni sulla piattaforma sono stati registrati 1.647 casi di crimini informatici, e che «un’ampia parte della popolazione ha criticato il sito per aver incoraggiato la diffusione dei discorsi d’odio». Il divieto entrerà in vigore in una data non ancora specificata, dopo il completamento dei preparativi tecnici.

Il governo nepalese sembra più preoccupato di limitare la diffusione di contenuti illeciti che dai metodi di raccolta dei dati di ByteDance, la società che possiede TikTok, e dal suo rapporto con il governo cinese, che secondo molti compromette la sicurezza dei dati degli utenti. Giovedì scorso il governo aveva approvato un provvedimento che rende obbligatorio per i social network, fra cui Facebook, X (Twitter), TikTok e YouTube, aprire un ufficio o identificare una persona di riferimento in Nepal per rispondere alle richieste delle autorità e degli utenti nepalesi. I siti dovranno anche essere registrati presso il ministero delle Tecnologie dell’informazione e della comunicazione, e quelli che non lo faranno potranno essere chiusi dal ministero. Il governo ha anche pubblicato una lista in 19 punti di cose che gli utenti non possono fare, fra cui pubblicare discorsi d’odio, diffondere notizie false o distorte e promuovere pratiche come il lavoro minorile, fra le altre cose.

TikTok è già stato vietato in alcuni stati: in Cina, in India, in Iran, nello stato americano del Montana e in alcuni altri paesi asiatici. È vietato usarlo sui telefoni di lavoro dei dipendenti dei governi di Stati Uniti, di diversi stati europei fra cui Francia e Regno Unito, dell’Australia e della Nuova Zelanda, oltreché da quelli dei funzionari dell’Unione Europea e della Nato, per le pratiche di raccolta dati considerate non sempre trasparenti e per i legami opachi dell’azienda col governo cinese.

– Ascolta anche: Dovremmo chiudere TikTok?, la puntata di Globo con Rebecca Arcesati