17 persone sono state arrestate in un’operazione antimafia in Sicilia e a New York

(ANSA/ UFFICIO STAMPA POLIZIA)
(ANSA/ UFFICIO STAMPA POLIZIA)

17 persone sono state arrestate in un’operazione antimafia in provincia di Palermo e a New York, negli Stati Uniti. I reati per cui sono stati ordinati gli arresti includono l’associazione mafiosa, l’estorsione, la turbativa d’asta e l’incendio aggravato dal metodo mafioso. Nell’operazione, coordinata dalla procura di Palermo, sono stati coinvolti sia agenti della polizia italiana sia dell’FBI (Federal Bureau of Investigation), l’agenzia di polizia che negli Stati Uniti è competente in materia di crimine organizzato.

Le persone arrestate appartengono ad alcune importanti famiglie mafiose della provincia di Palermo e a quella newyorkese dei Gambino, di origini siciliane, che fino agli anni Novanta era considerato il più potente clan mafioso degli Stati Uniti. L’indagine che ha portato agli arresti ha rilevato sia l’esistenza di un traffico di sostanze stupefacenti fra l’Italia e gli Stati Uniti, sia la condivisione «del metodo estorsivo adottato dalla mafia palermitana» con quella di New York: la mafia americana avrebbe iniziato a chiedere pizzi più bassi e a usare metodi meno violenti, su suggerimento di un anziano boss siciliano, Francesco Rappa detto Ciccio, identificato come uno dei principali responsabili dei contatti fra le due organizzazioni. I criminali siciliani avrebbero anche fatto pressioni sulle famiglie rimaste in Sicilia di alcuni ristoratori di New York, a cui veniva chiesto il pizzo dalla mafia statunitense.

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