In Bangladesh la polizia ha arrestato quasi 8mila sostenitori dell’opposizione dopo la grande protesta antigovernativa del 28 ottobre

La manifestazione dello scorso 28 ottobre a Dacca
La manifestazione dello scorso 28 ottobre a Dacca (AP Photo/ Mahmud Hossain Opu)

Nel giro di otto giorni la polizia del Bangladesh ha arrestato quasi 8mila sostenitori dei principali partiti di opposizione, tra cui il Partito nazionalista del Bangladesh (BNP), che lo scorso 28 ottobre aveva organizzato nella capitale Dacca una partecipatissima manifestazione di protesta contro il governo dell’attuale prima ministra, Sheikh Hasina. Le proteste erano sfociate in scontri violenti tra manifestanti e forze dell’ordine, e nei giorni seguenti la polizia aveva arrestato il segretario del BNP, Mirza Fakhrul Islam Alamgir, e più di 2.100 tra membri e sostenitori dell’opposizione, accusati di essere coinvolti a vario titolo nelle violenze. Secondo le ricostruzioni del Prothom Alo, il giornale più autorevole del paese, in totale le persone arrestate sarebbero almeno 7.835. L’arresto di un numero così elevato di persone è considerato un tentativo del governo in carica di reprimere l’opposizione a pochi mesi dalle prossime elezioni parlamentari, previste il prossimo gennaio.

Hasina governa il Bangladesh da 15 anni e a detta dell’opposizione sta mettendo in atto una repressione generalizzata del dissenso. Il governo di Hasina ha garantito al Bangladesh una forte crescita economica, ma era già stato accusato di corruzione, di una serie di violazioni di diritti umani e civili, e di aver fatto arrestare decine di attivisti e membri dell’opposizione. È inoltre stato accusato di brogli elettorali nelle ultime elezioni, quelle del 2018, stravinte proprio dal partito di Hasina.

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