In Nuova Zelanda il Partito Nazionale (centrodestra) dovrà allearsi con altri due partiti per formare il nuovo governo

Il neoeletto primo ministro Christopher Luxon del Partito Nazionale (AP / Brett Phibbs)
Il neoeletto primo ministro Christopher Luxon del Partito Nazionale (AP / Brett Phibbs)

In Nuova Zelanda sono stati resi noti i risultati finali delle elezioni parlamentari che si sono tenute il 14 ottobre. I dati, che includono anche i circa 600mila “voti speciali” degli elettori all’estero o che hanno votato al di fuori dalla loro circoscrizione, confermano la vittoria del Partito Nazionale, di centrodestra, che ha ottenuto 48 seggi. Per formare il governo, il partito avrà bisogno di allearsi non solo con il partito liberale ACT New Zealand, che ha ottenuto 11 seggi, ma anche con il partito conservatore, nazionalista e populista New Zealand First, i cui 8 seggi darebbero alla coalizione la maggioranza nel parlamento di 122 seggi.

Il Partito Laburista, che ha governato il paese negli ultimi sei anni, prima con Jacinda Ardern e poi con Chris Hipkins, ha ottenuto 34 seggi, il Partito Verde 15 e Te Pati Maori 6.

Il neoeletto primo ministro Christopher Luxon ha detto in una conferenza stampa che il risultato è in linea con le aspettative che il suo partito aveva sin dalle elezioni e che i processi di negoziazione con ACT e First sono già cominciati. David Seymour, leader dell’ACT, ha detto di sperare che i negoziati si concludano in pochi giorni.

I voti speciali hanno favorito i partiti di sinistra, facendo perdere al Partito Nazionale due seggi rispetto a quelli previsti dai risultati preliminari: ottenere 50 seggi avrebbe dato la possibilità al partito di formare un governo solo con ACT. Si prevede che alcuni seggi saranno riconteggiati, tra cui un seggio vinto da Te Pati Maori per soli quattro voti, e alcuni seggi in cui i laburisti hanno vinto sul Partito Nazionale per poche decine di voti.