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  • Venerdì 27 ottobre 2023

Si sta ancora cercando l’uomo che avrebbe ucciso 18 persone a Lewiston, nel Maine

Si chiama Robert Card, ha 40 anni e durante l’estate era stato ricoverato in una struttura per la salute mentale

(Androscoggin County Sheriff's Office via AP)
(Androscoggin County Sheriff's Office via AP)
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La polizia dello stato americano del Maine sta cercando da mercoledì sera l’uomo sospettato di aver ucciso 18 persone e di averne ferite altre 13 in due attacchi armati nella città di Lewiston. L’uomo sospettato per entrambi gli attacchi, che si sono svolti in un ristorante e in una sala da bowling della città, si chiama Robert Card, ed è un quarantenne istruttore di tiro con armi da fuoco delle riserve dell’Esercito degli Stati Uniti. La polizia ha detto che Card è «armato e pericoloso» e ha invitato tutta la popolazione di Lewiston e delle città vicine a rimanere in casa e a fare attenzione. Nella sua ricerca sono coinvolti più di 350 agenti delle forze dell’ordine, comprese autorità di agenzie statali e nazionali.

Per diverse ore le informazioni arrivate da Lewiston sono state confusionarie e frammentate, soprattutto sul numero di persone uccise, anche per via di come si erano sviluppati gli eventi. Alle 18:56 di mercoledì (quando in Italia era circa l’una di notte) la polizia ha ricevuto la prima chiamata per una sparatoria al Just-In-Time Recreation, una sala da bowling a Lewiston: sette persone sono state uccise lì. Poco dopo, alle 19:08, è arrivata una nuova serie di chiamate che segnalavano un uomo armato al ristorante Schemengees Bar and Grille, a poco più di 6 km dalla sala da bowling: otto persone sono state uccise al ristorante, mentre altre tre che erano state ferite sono morte in ospedale.

Poco dopo le 20:00 l’ufficio dello sceriffo della contea di Androscoggin ha pubblicato le foto dell’uomo sospettato di entrambi gli attacchi e ha chiesto ai negozi di chiudere e alle persone di rimanere in casa. Lo stesso è accaduto mezz’ora dopo nella vicina città di Auburn, dove si temeva che l’attentatore si fosse diretto. Alle 23 il dipartimento di polizia di Lewiston ha pubblicato una foto di Card sui social network – apparentemente un’immagine ricavata da un video di una telecamera di sorveglianza – dicendo che era ricercato. Nelle foto, Card sembra impugnare un fucile modificato per includere un dispositivo che tiene insieme due caricatori per fucili, uno all’interno dell’arma e l’altro accanto ad essa, per poter ricaricare più velocemente i colpi.

Circa un’ora dopo la polizia di stato ha trovato a Lisbon, una città a poco più di 10 chilometri da Lewiston, un’auto abbandonata simile a quella guidata da Card. Alle 4:30 di giovedì mattina ha cominciato a cercarlo anche a Bowdoin, la sua città natale, e per tutto giovedì ha tenuto sotto osservazione la sua abitazione, senza però ricavare indicazioni utili per trovarlo. Durante la conferenza stampa sulle ricerche, giovedì mattina, le autorità avevano ufficialmente annunciato che Card era l’unico sospettato della sparatoria e che era stato emesso un mandato di arresto con diverse accuse di omicidio.

Nelle ore successive le autorità hanno trovato un biglietto lasciato da Robert Card: dal testo si intuisce che Card pensava che il messaggio sarebbe stato trovato dopo la sua morte. Per gli investigatori potrebbe trattarsi di una lettera d’addio e hanno preso in considerazione il fatto che Card possa essersi ucciso: hanno quindi cominciato a cercarlo anche vicino ai corsi d’acqua.

Di Card si sa che ha 40 anni ed è un riservista dell’esercito statunitense, ma da quando si è arruolato nel dicembre del 2002 non ha mai prestato servizio in combattimento. Era stato iscritto a un corso di tecnologia ingegneristica all’Università del Maine dal 2001 al 2004 ma non si era laureato. Secondo le ricostruzioni che le forze dell’ordine hanno condiviso con i giornali, a metà luglio di quest’anno Card era stato sottoposto a una valutazione psicologica dopo aver cominciato a comportarsi in modo instabile e bizzarro mentre si trovava con il suo reggimento di riserve, ed era stato ricoverato in una struttura per la salute mentale per due settimane dopo aver «sentito voci e minacciato di sparare» a una base militare. Negli ultimi anni sui social network aveva condiviso e interagito principalmente con contenuti di estrema destra – in particolare contro le persone trans, le limitazioni legate al coronavirus e a favore della liberalizzazione delle armi da fuoco – ma non ci sono ragioni sufficienti di pensare che l’attacco fosse motivato da ragioni politiche.

L’attentato ha avuto particolare attenzione da parte dei media sia perché è quello in cui sono state uccise più persone tra quelli avvenuti quest’anno negli Stati Uniti, sia perché il Maine è uno stato con una legislazione particolarmente lasca per quanto riguarda il possesso di armi da fuoco: chi le compra non è sottoposto ad alcuna verifica dei precedenti penali, e non esiste nessun sistema per permettere ai giudici di impedire temporaneamente l’accesso alle armi alle persone, nemmeno se ci sono prove che queste possano rappresentare seri rischi per gli altri o per sé stesss. Inoltre, il Maine non richiede particolari permessi per il porto d’armi.

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