L’India ricomincerà a rilasciare alcuni tipi di visto ai cittadini del Canada, dopo le tensioni legate all’uccisione di un leader sikh canadese

Il primo ministro canadese Justin Trudeau e il primo ministro indiano Narendra Modi durante il G20 a New Delhi, lo scorso 10 settembre
Il primo ministro canadese Justin Trudeau e il primo ministro indiano Narendra Modi durante il G20 a New Delhi, lo scorso 10 settembre (Sean Kilpatrick/ The Canadian Press via AP, File)

Da giovedì 26 ottobre l’India ricomincerà a rilasciare alcuni tipi di visto per i cittadini canadesi: da oltre un mese aveva smesso a causa delle tensioni tra i due paesi legate all’uccisione del leader sikh canadese Hardeep Singh Nijjar. In un comunicato le autorità diplomatiche indiane hanno detto di aver preso la decisione in virtù di alcune «misure» prese dal Canada rispetto alla situazione, senza tuttavia fornire ulteriori dettagli. Da giovedì i cittadini canadesi potranno chiedere il visto per l’ingresso in India e per viaggiare nel paese per affari, per conferenze e per motivi medici.

Il 19 settembre il primo ministro canadese Justin Trudeau aveva accusato «agenti del governo dell’India» di essere coinvolti nell’omicidio di Nijjar, che era uno dei principali sostenitori del movimento separatista sikh per la fondazione del Khalistan, stato sovrano che secondo il movimento dovrebbe sorgere nel Punjab, regione indiana al confine col Pakistan. L’India, che considera da sempre il movimento una minaccia per la sua sicurezza nazionale, aveva respinto l’accusa, definendola «assurda». Due giorni dopo aveva sospeso il rilascio dei visti ai cittadini canadesi citando «minacce alla sicurezza» alle ambasciate e ai consolati indiani in Canada, che a detta del governo indiano avevano bloccato il normale svolgimento dei lavori.

Pochi giorni fa il ministero degli Esteri canadese aveva annunciato il ritiro di 41 suoi diplomatici dall’India, precisando che il governo indiano aveva minacciato di revocare l’immunità dei diplomatici in questione (cioè l’insieme di trattamenti e tutele previste per i rappresentanti di uno stato estero).