L’epidemia di dengue in corso in Bangladesh ha causato più di mille morti

(AP Photo/Mahmud Hossain Opu)
(AP Photo/Mahmud Hossain Opu)

L’epidemia di dengue in Bangladesh, iniziata a luglio, ha causato più di mille morti. Si tratta della più grave mai verificatasi nel paese: ne sono morte più persone nel 2023 che in tutti gli anni precedenti messi assieme. Sebbene la malattia sia stata rilevata in Bangladesh fin dagli anni ’60, la prima morte è stata registrata nel 2000. Da allora nel paese le epidemie di dengue sono diventate sempre più gravi: l’anno scorso era stato l’anno peggiore, con 281 morti, meno di un terzo di quelli registrati finora quest’anno.

I medici bengalesi dicono che quella di quest’anno sembra essere una variante particolarmente aggressiva del virus (ci sono quattro diversi tipi di virus dengue, più un probabile quinto), e che le condizioni dei pazienti peggiorano più in fretta del solito. Il sistema sanitario del Bangladesh sta iniziando a mostrare difficoltà nella gestione dei casi: la maggior parte degli ospedali nella capitale Dacca ha più pazienti della capienza massima prevista, e stanno finendo le scorte di fluidi endovenosi, essenziali per trattare i pazienti in stato di disidratazione.

Nel paese è iniziata una campagna di sensibilizzazione per evitare che si formino pozzanghere in cui le zanzare che trasmettono il virus possano riprodursi. Quest’anno una stagione dei monsoni particolarmente piovosa e calda potrebbe aver contribuito a favorire la diffusione di queste zanzare. La dengue è una malattia infettiva tropicale causata da un virus e trasmessa da alcune specie di zanzare. In Bangladesh e in altri paesi della zona equatoriale è endemica, e comporta febbre, mal di testa, dolori articolari e un esantema (cioè un’eruzione cutanea) che ricorda quello del morbillo. In rari casi, la dengue può portare a febbre molto alta accompagnata da emorragie interne, che possono rivelarsi letali. Sono di solito necessarie diverse settimane per il suo completo decorso e a oggi non esistono vaccini sufficientemente efficaci per prevenirla, anche se c’è stato qualche progresso.

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