La Federal Reserve ha lasciato i tassi d’interesse invariati rispetto al livello deciso a luglio

La conferenza stampa del presidente della Federal Reserve Jerome Powell (AP Photo/Seth Wenig)
La conferenza stampa del presidente della Federal Reserve Jerome Powell (AP Photo/Seth Wenig)

Mercoledì la banca centrale statunitense, la Federal Reserve (FED), ha deciso di lasciare i tassi di interesse di riferimento invariati rispetto al livello deciso a luglio, quando erano stati aumentati di 0,25 punti percentuali per ridurre l’inflazione, portandoli tra il 5,25 e il 5,5 per cento, un livello che non raggiungevano da 22 anni.

I tassi d’interesse sono quelli a cui le banche centrali prestano denaro alle altre banche, in pratica il costo del denaro. Tradizionalmente, il rialzo dei tassi è lo strumento migliore a disposizione delle banche centrali per mettere l’inflazione sotto controllo, perché aumentando il costo del denaro si riducono i fenomeni che portano a un aumento dei prezzi.

L’ultima volta che la Federal Reserve aveva abbassato i tassi d’interesse era stato nel marzo del 2020, per contrastare gli effetti della pandemia da coronavirus sull’economia: da allora li ha alzati per dieci volte, tranne che nel marzo del 2022 quando decise di lasciarli invariati. Da allora ha aumentato i tassi a un ritmo piuttosto sostenuto per combattere un’inflazione che non si vedeva da decenni. Grazie a questa politica negli ultimi mesi l’inflazione si è ridotta negli Stati Uniti e l’aumento del costo della vita è diventato progressivamente meno intenso, così come gli aumenti dei tassi di interesse decisi dalla FED.

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