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  • Martedì 19 settembre 2023

La prima volta negli ultimi sette anni di una squadra di calcio saudita in Iran

A Teheran è arrivato l'Al-Nassr di Cristiano Ronaldo per la Champions League asiatica: è un importante evento politico, oltre che sportivo

Una delegazione del Persepolis riceve Cristiano Ronaldo (EPA/FC PERSEPOLIS)
Una delegazione del Persepolis riceve Cristiano Ronaldo (EPA/FC PERSEPOLIS)
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La Champions League asiatica è la massima competizione calcistica per squadre di club del continente, comincia questa settimana ed è la prima dopo i grandissimi investimenti delle squadre dell’Arabia Saudita che hanno caratterizzato l’estate. Al torneo parteciperanno giocatori molto famosi e importanti come Cristiano Ronaldo (che ha già giocato nella scorsa edizione), Neymar, Karim Benzema e Marcelo Brozovic. Non sarà però una competizione rilevante solo per l’aspetto sportivo: martedì sera, per la prima volta in sette anni, una squadra dell’Arabia Saudita giocherà in Iran. Nelle settimane successive succederà con altre due squadre saudite, e poi saranno le squadre iraniane ad andare in Arabia Saudita.

È una grossa novità perché erano sette anni che le partite fra squadre di questi due paesi si giocavano in campo neutro. Iran e Arabia Saudita sono stati avversari per molti anni, durante i quali si sono scontrati per la supremazia nella regione del Golfo Persico: tra le altre cose, per i giocatori di nazionalità saudita era impossibile ricevere un visto per andare a Teheran. Ora le cose stanno lentamente cambiando.

Un po’ a sorpresa la situazione si è ricomposta lo scorso marzo e da settembre anche le due federazioni calcistiche hanno fatto un accordo per riallacciare i rapporti. La prima squadra saudita a tornare in Iran è l’Al-Nassr, proprio quella in cui giocano alcuni dei calciatori stranieri più famosi, come Cristiano Ronaldo, Sadio Mané, Marcelo Brozovic e Aymeric Laporte. L’Al-Nassr giocherà contro il Persepolis, una delle squadre iraniane più vincenti.

Cristiano Ronaldo a Teheran (EPA/FC PERSEPOLIS)

La rottura formale delle relazioni diplomatiche tra Iran e Arabia Saudita era avvenuta sette anni fa, quando l’Iran aveva richiamato il proprio ambasciatore dopo che l’Arabia Saudita aveva condannato a morte l’importante religioso sciita Nimr al Nimr. Al tempo in Iran ci furono enormi proteste, e l’ambasciata saudita a Teheran fu incendiata. Dopo anni di scontri, anche violenti, a marzo a sorpresa i due paesi avevano annunciato un accordo per ristabilire rapporti diplomatici. L’accordo era stato stato firmato in Cina, a Pechino, alla presenza del capo della diplomazia cinese Wang Yi, e tre mesi dopo era stato seguito dalla riapertura delle rispettive ambasciate.

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Il ritorno di una squadra saudita in Iran, già di per sé un evento importante, ha assunto ulteriore risalto per la notorietà dei giocatori coinvolti.

Cristiano Ronaldo, 38 anni, rimane uno dei calciatori più famosi al mondo e uno dei migliori a essere mai stato ospitato su un campo iraniano. In Iran il calcio ha molto seguito: nel 2018, quando il Persepolis giocò in casa il ritorno della finale della Champions asiatica (persa coi giapponesi del Kashima Antlers), sugli spalti dello stadio Azadi, a Teheran, c’erano oltre 100mila persone. Martedì invece la gara si giocherà senza pubblico, per una precedente squalifica del campo del Persepolis ma l’arrivo della squadra dell’Al-Nassr e in particolare di Ronaldo è stato accompagnato da una notevole folla sin dall’aeroporto e poi fino all’albergo riservato alla squadra.

L’arrivo dei giocatori della squadra saudita in Iran ha sollevato anche alcune questioni legate all’accesso a Internet.

In seguito alle proteste di un anno fa per la morte della ventiduenne Mahsa Amini, il regime iraniano ha bloccato l’uso di molte app occidentali, comprese Instagram, WhatsApp e Telegram (già prima delle proteste in Iran diverse app e siti erano bloccati per la censura del regime). Nei giorni precedenti all’arrivo di Cristiano Ronaldo l’amministratore delegato del Persepolis aveva annunciato che il governo iraniano avrebbe fornito ai calciatori dell’Al-Nassr una scheda telefonica speciale con accesso totale alla rete. La notizia aveva provocato proteste da parte di molti iraniani e il ministro del Turismo l’aveva poi smentita, almeno ufficialmente.

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Non è chiaro se e come i giocatori dell’Al-Nassr potranno liberamente accedere a Internet e sui profili social di Ronaldo sono già presenti moltissimi commenti di tifosi che danno consigli su come aggirare il divieto. Decine di milioni di iraniani usano ogni giorno una VPN (cioè una Virtual Private Network) per ingannare i meccanismi di riconoscimento dell’indirizzo IP e quindi superare i blocchi imposti dal regime.

Fra il 2 e il 3 ottobre altri due club sauditi sono attesi in Iran: il 2 ottobre l’Al-Ittihad, squadra in cui gioca il francese Karim Benzema, giocherà contro il Sepahan, a Esfahan; il 3 l’Al-Hilal, del brasiliano Neymar, giocherà ancora a Teheran contro il Nassaji Mazandaran. Saranno entrambe partite valide per la fase a gironi (10 da 4 squadre ciascuno) della Champions League asiatica, che si concluderà il 13 dicembre, mentre dal 12 febbraio partirà la fase a eliminazione diretta. La finale, con gare di andata e ritorno, si giocherà l’11 e il 18 maggio 2024.