• Italia
  • Martedì 5 settembre 2023

Il video che mostra i momenti prima dell’incidente ferroviario di Brandizzo

Si sente dire «se vi dico “treno” andate da quella parte» e potrebbe confermare l'ipotesi dei lavori iniziati senza autorizzazione

L'operaio Kevin Laganà morto nell'incidente
L'operaio Kevin Laganà morto nell'incidente

Martedì è stato diffuso un video che secondo la procura di Ivrea mostra i momenti che precedono l’incidente ferroviario avvenuto nella notte tra il 30 e il 31 agosto a Brandizzo, vicino a Torino, in cui cinque operai sono stati investiti e uccisi da un treno. Il video è stato mostrato dal Tg1 nell’edizione delle 13:30 e poi pubblicato da molti giornali, ed è tra gli atti acquisiti dalla procura nell’inchiesta sull’incidente. È stato girato da Kevin Laganà, uno dei cinque operai morti.

Secondo il Corriere della Sera il video sarebbe stato salvato sul profilo Instagram di Laganà, ma non pubblicato. A trovarlo sarebbe stato un suo parente, che lo avrebbe poi consegnato agli investigatori.

Nel video, che dura poco più di sei minuti, si vede Laganà che riprende se stesso e la stazione di Brandizzo, mentre alcuni operai iniziano a lavorare su uno dei due binari davanti alla stazione. A un certo punto si sente un uomo dire «Ragazzi se vi dico “treno” andate da quella parte», sottintendendo che sul binario il transito dei treni non era stato interrotto e che un treno sarebbe potuto passare di lì, e avvisando quindi gli operai di spostarsi nel caso fosse passato. Lo conferma anche Laganà poco dopo, quando dice «non abbiamo ancora l’interruzione».

Non è chiaro di chi sia la voce della persona che avvisa gli operai di spostarsi, ma secondo le ricostruzioni dei giornali sarebbe quella di Antonio Massa, il tecnico di Rete Ferroviaria Italiana (RFI) e addetto al cantiere in cui lavoravano gli operai, che si è salvato nell’incidente. Oltre a lui si è salvato anche Andrea Girardin Gibin, capocantiere dell’azienda Si.gi.fer incaricata dei lavori di manutenzione: entrambi sono indagati.

Quanto si sente nel video sembra una prima conferma dell’ipotesi investigativa più concreta finora, ovvero che i sei operai e il tecnico di RFI, Massa, avrebbero iniziato a lavorare sul binario prima di aver ricevuto l’autorizzazione formale attraverso il modulo M40, che viene rilasciato da RFI a garanzia che non siano previsti treni in transito.

Il modulo avrebbe dovuto essere firmato sia dall’addetto di RFI, Antonio Massa, che dal capocantiere Andrea Girardin Gibin, ma nessuno dei due l’ha ancora fornito agli investigatori. I due sono indagati per disastro ferroviario e omicidio plurimo con dolo eventuale. Se dovesse essere dimostrata la componente dolosa, cioè di intenzionalità, aumenterebbe la gravità del reato, perché significherebbe che gli indagati avevano accettato il rischio che ci potesse essere un incidente.