Il più importante tribunale di Hong Kong ha ordinato al governo di regolamentare le unioni civili omosessuali

Jimmy Sham Tsz-kit (AP Photo/Louise Delmotte, File)
Jimmy Sham Tsz-kit (AP Photo/Louise Delmotte, File)

La Corte di appello finale di Hong Kong, il più importante tribunale della regione amministrativa speciale della Cina, ha chiesto al governo cittadino di approvare una legge che renda possibile il riconoscimento delle unioni civili omosessuali. Lo ha fatto con una sentenza con cui ha respinto l’appello con cui Jimmy Sham Tsz-kit, un attivista pro-democrazia, aveva chiesto il riconoscimento legale del matrimonio contratto all’estero con suo marito. Allo stesso tempo nella sentenza la corte ha detto che l’assenza di una regolamentazione sulla questione costituisce un’interferenza arbitraria nella vita privata dei cittadini omosessuali di Hong Kong.

Jimmy Sham Tsz-kit, che al momento è in carcere a causa del suo coinvolgimento nelle grosse proteste antigovernative del 2019, si era sposato a New York nel 2011. Nel 2018 aveva fatto ricorso contro il governo di Hong Kong, sostenendo che il suo diritto all’uguaglianza fosse violato dal fatto che il suo matrimonio non fosse riconosciuto. La causa era stata bocciata già due volte prima di essere presa in considerazione dalla Corte di appello finale. Il riconoscimento dei matrimoni omosessuali a Hong Kong è molto limitato, e riguarda essenzialmente la concessione di visti e il regime fiscale per le coppie sposate all’estero.

Mentre la classe politica mantiene tendenzialmente posizioni conservatrici sulla questione, negli ultimi anni l’opinione pubblica di Hong Kong è diventata più favorevole alle unioni civili omosessuali: un sondaggio citato da BBC indica che il sostegno al tema è passato dal 38 per cento al 60 per cento negli ultimi anni dieci anni.