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  • Mercoledì 23 agosto 2023

Il salvataggio delle persone bloccate su una funivia in Pakistan

È stato rocambolesco, è durato un giorno intero e sono stati usati un elicottero e una teleferica

La teleferica usata per salvare sei passeggeri (Pakistan Rescue Military via AP)
La teleferica usata per salvare sei passeggeri (Pakistan Rescue Military via AP)
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Martedì in Pakistan sono state soccorse otto persone che erano rimaste bloccate per più di 12 ore all’interno della cabina di una funivia: la cabina è rimasta appesa a un cavo a 274 metri d’altezza per una giornata intera, durante la quale i soccorritori hanno incontrato enormi difficoltà. Delle otto persone, sei bambini e due adulti, due sono stati soccorsi grazie a un elicottero, mentre gli altri sono stati riportati a terra usando il cavo della cabina come una teleferica, quando ormai era notte inoltrata.

I soccorsi alle otto persone bloccate sulla funivia sono stati seguiti con enorme attenzione e preoccupazione da tutto il Pakistan, e un po’ in tutto il mondo. Quando nella notte tra martedì e mercoledì si è saputo che tutti erano stati soccorsi in Pakistan ci sono stati alcuni festeggiamenti e sono intervenuti con dichiarazioni trionfali i principali politici del paese e i comandi dell’esercito.

La funivia che martedì si è bloccata collega tra loro due aree impervie della regione montuosa di Khyber Pakhtunkhwa, e viene usata quotidianamente dagli abitanti di Pashto, un paese di circa 30 mila abitanti che si trova in una zona estremamente isolata, per andare a scuola o all’ospedale evitando di dover percorrere sentieri di montagna che richiederebbero ore di cammino. Martedì mattina le otto persone che si trovavano nella cabina stavano appunto andando a scuola (non è del tutto chiaro il ruolo dei due adulti: alcuni giornali hanno scritto che sono insegnanti, ma per esempio l’inviato sul posto del New York Times ha scritto che almeno uno degli adulti, un uomo di 20 anni, è uno studente).

Tra le sette e le otto del mattino, quando la cabina era appena partita, due dei cavi della funivia si sono spezzati, e la cabina è rimasta appesa soltanto all’ultimo cavo, in bilico e mezza inclinata. È stato immediatamente dato l’allarme (alcuni dei passeggeri avevano telefoni cellulari e sono rimasti in contatto con chi era a terra per quasi tutto il tempo) ma i soccorsi ci hanno impiegato un po’ ad arrivare. I passeggeri sono rimasti nella cabina per alcune ore in attesa, e i soccorsi sono arrivati nel pomeriggio.

I soccorritori hanno cercato di utilizzare un elicottero per portare via i passeggeri a uno a uno, ma l’operazione è risultata particolarmente complicata: ogni volta che l’elicottero si avvicinava alla cabina lo spostamento d’aria provocato dalle pale la faceva oscillare pericolosamente, aumentando il rischio che l’ultima fune si spezzasse. In maniera un po’ rocambolesca, i soccorritori sono riusciti a portare via in elicottero due bambini, appesi a un cavo con delle imbracature.

Dopo aver salvato i due bambini l’elicottero è stato però costretto a interrompere le operazioni a causa dell’arrivo della notte: inizialmente si pensava che i soccorsi si sarebbero fermati con il buio, e che i passeggeri sarebbero stati costretti a rimanere nella cabina tutta la notte. In realtà i soccorritori avevano deciso di tentare un altro metodo, approfittando anche del fatto che, dopo aver salvato due persone in elicottero, il peso sulla fune si era ridotto.

Con imbracature un po’ di fortuna si sono agganciati al cavo della funivia usando una carrucola e si sono calati uno a uno verso la cabina, in una specie di teleferica: hanno imbracato i passeggeri rimasti e li hanno portati via, sempre agganciati al cavo grazie alla carrucola. In questo modo, nel giro di relativamente poco tempo, sono riusciti a portare a terra tutti i passeggeri.

La notizia del salvataggio di tutti i passeggeri è stata accolta con grande gioia in tutto il Pakistan. Il presidente del paese si è detto «estasiato» ma ha chiesto al tempo stesso maggiori ispezioni sulle funivie nelle zone montuose: sono un mezzo di trasporto piuttosto comune nelle zone impervie, ma sono spesso realizzate in maniera artigianale e senza rispettare i necessari criteri di sicurezza.