L’economia italiana si è contratta dello 0,3 per cento nel secondo trimestre dell’anno

(Ansa/Maurizio Brambatti)
(Ansa/Maurizio Brambatti)

Secondo le stime dell’ISTAT, nel secondo trimestre dell’anno (da aprile a giugno) il Prodotto Interno Lordo italiano si è contratto dello 0,3 per cento rispetto al trimestre precedente, mentre è aumentato dello 0,6 per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. A contribuire al risultato negativo, dice l’ISTAT, sarebbero state soprattutto l’agricoltura e l’industria, mentre il settore dei servizi ha registrato una lieve crescita. Per quanto riguarda i consumi è risultata negativa la domanda interna, mentre non c’è stato alcun contributo da parte delle esportazioni.

Questo risultato arriva dopo che lo scorso trimestre la crescita era stata positiva, pari allo 0,6 per cento e in controtendenza rispetto a quanto avveniva negli altri paesi dell’Eurozona: ora la situazione si è invertita, e nell’Eurozona il PIL è tornato a salire nel secondo trimestre. Le tendenze che stanno impattando sul resto del mondo stanno iniziando a condizionare anche l’economia italiana: i consumi sono deboli a causa dell’inflazione, che ha ridotto il potere d’acquisto, e gli investimenti si stanno riducendo per le politiche di rialzo dei tassi di interesse portate avanti dalle banche centrali per fermare l’aumento dei prezzi.

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