Tre giochi diversi, da portare in vacanza

Occupano poco spazio in valigia, sono molto facili da imparare, ed è probabile che piaceranno anche ai giocatori più saltuari

di Viola Stefanello

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Kamchatka è una rubrica mensile di Consumismi in cui proviamo giochi da tavolo per conto vostro e vi diciamo se ci siamo divertiti, cosa ne pensiamo e a chi potrebbero piacere. Non parleremo di grandi classici come Risiko!, ma l’abbiamo chiamata “Kamchatka” perché speriamo di conquistare voi come tutti i giocatori hanno fatto almeno una volta con il più famoso dei suoi territori.

Scegliere un gioco da portare in vacanza – non troppo impegnativo, facile da trasportare ma anche da insegnare a un gruppo eterogeneo di persone – è molto meno semplice di quanto sembri. Per andare sul sicuro si può scegliere un gioco che si sa già di amare: che per chi scrive questa rubrica potrebbe essere Exploding Kittens o Bang!. Ma per chi vuole usare questi giorni d’estate per provare qualcosa di nuovo le opzioni sono tantissime: ne abbiamo selezionate tre molto diverse tra loro, ma tutte molto godibili e, soprattutto, facili da infilare in uno zaino o una valigia all’ultimo minuto.

Spicy

Spicy (il Post)

Il primo è Spicy di Győri Zoltán Gábor, gioco di carte del 2020 edito in Italia da Studio Supernova. Si basa sulle stesse meccaniche di Dubito, classico gioco di bluff molto facile da imbastire anche con un semplice mazzo di carte da scala 40. Ognuna delle carte nel mazzo principale – quelle con il dorso nero – riporta un numero da 1 a 10 e una di tre “spezie”: pepe, wasabi o chili. All’interno del mazzo ci sono anche alcune carte jolly, che valgono come qualsiasi spezia o qualsiasi numero.

All’inizio della partita, ogni giocatore ha in mano lo stesso numero di carte: il primo gioca una carta coperta, dichiarandone il valore numerico e il tipo di spezia. Il giocatore seguente può “passare” e pescare una carta o giocarne una con la stessa spezia, ma con un valore più alto: nella pratica, però, può giocare una carta qualsiasi, e sta agli altri capire se fidarsi di lui o meno. Chi non si fida può decidere di lanciare una sfida, dichiarando di non credere che la carta appena giocata abbia veramente quel valore o quel tipo di spezia. Una volta che la carta viene rivelata, le persona che aveva ragione – che sia lo sfidante o la persona che aveva appena giocato l’ultima carta – ottiene tutte le carte giocate fino a quel momento. La persona che alla fine del gioco ha il più grande numero di carte di fronte a sé vince.

Rispetto al classico Dubito, c’è qualche regola in più: c’è per esempio una carta “Fine del mondo” che fa finire il gioco quando viene pescata e delle carte “Trofeo” che valgono 10 punti e si ottengono quando si finisce la propria mano, un po’ come nel gioco Uno. E poi ci sono alcune carte “speziali” che modificano un po’ il gioco, per renderlo più accattivante a chi ha già fatto varie partite. Insomma, Spicy è molto semplice, ma non ripetitivo. È molto adatto a gruppi da cinque o sei giocatori – che è il massimo – e può essere reso più o meno complesso a seconda del gruppo a cui lo si propone. Occupa veramente poco spazio, giusto quello di un paio di mazzi di carte, ed esteticamente colpisce molto, con le illustrazioni di gatti orientaleggianti di Jimin Kim e i dettagli dorati delle carte.

Spicy si può comprare online su Amazon a 20 euro. Chi non lo trova più disponibile in italiano può volendo comprarlo anche in altre lingue, come spagnolo o olandese, visto che a parte il libretto di istruzioni (che si trova in inglese qui) il gioco è senza scritte.

Codex Naturalis

Codex Naturalis (il Post)

Dettagli dorati altrettanto graziosi si trovano anche in Codex Naturalis, gioco del 2021 pubblicato in Italia da Cranio Creations, che si presenta in una scatola di latta compatta molto facile da portare con sé. Rispetto a Spicy richiede un po’ più di spazio e una superficie piana, non irregolare, per giocarci: lo scopo del gioco è infatti piazzare di fronte a sé varie piccole carte che rappresentano le pagine del “codex naturalis”, un manoscritto segreto in cui vengono enumerate varie specie animali e vegetali. Nella pratica, il giocatore è chiamato nel proprio turno a sovrapporre una delle carte che ha in mano a una delle carte che ha già giocato di fronte a sé: ciascuna carta ha dei piccoli disegni che rappresentano piante, animali o “icone dorate”. Vince chi ottiene più punti degli altri giocatori, attivando varie combinazioni e perseguendo i propri obiettivi.

Anche in questo caso il gioco è piuttosto semplice, ma è anche spiegato molto bene nel libretto delle istruzioni, che è colmo di esempi e risposte a qualsiasi dubbio possa sorgere durante le prime partite. Le partite sono veloci – di solito non durano più di una mezz’ora – e si può giocare benissimo anche da soli o in due persone (il numero massimo è quattro). Dà molta soddisfazione: man mano che ci si gioca, infatti, diventa chiaro che non è veramente un gioco di fortuna come sembra inizialmente, ma che si può dare al gioco la direzione desiderata con un po’ di strategia. Potrebbe però non piacere a chi non ama quei giochi in cui ognuno fa la propria partita in modo piuttosto indipendente dagli altri.

Per chi vuole comprarlo online Codex Naturalis costa 22 euro su Amazon, sul sito del Libraccio e di Cranio Creations. Chi non lo trova più disponibile in italiano può volendo comprarlo anche in altre lingue, per esempio in tedesco, visto che a parte per il libretto di istruzioni (che si trova in inglese qui) il gioco è senza scritte.

 

Timeline

Timeline (il Post)

Molto più interattivo è invece Timeline, che pur essendo il più vecchio tra questi giochi – le prime edizioni sono del 2012 – e un po’ ingiustamente meno conosciuto di altri party game dell’epoca che hanno invece ottenuto un successo più ampio, come Cards Against Humanity,  rimane sempre piacevolissimo. Tra le sue principali qualità c’è il fatto che si può spiegare in pochi secondi. Ogni giocatore ha in mano lo stesso numero di carte; su ogni carta c’è un evento storico, senza data; in mezzo al tavolo c’è invece una di queste carte, girata in modo da rivelare la data. Ognuno a turno piazza una delle proprie carte in ordine cronologico rispetto alle altre: se azzecca l’ordine passa il turno al prossimo giocatore, altrimenti pesca un’altra carta. La prima persona a finire tutte le proprie carte vince.

Pur essendo molto semplice, è un gioco pieno di qualità, a partire dal fatto che le sue regole sono estremamente personalizzabili. Si può giocare in un qualsiasi numero di persone, anche in solitaria; si può scegliere arbitrariamente con quante carte a testa cominciare, a seconda della durata desiderata della partita; si può scegliere anche all’ultimo di continuare a giocare pescando semplicemente altre carte. Ed evoca quasi sempre scene divertentissime, tra persone che si chiedono ad alta voce se Napoleone Bonaparte conoscesse l’esistenza degli spazzolini da denti e chi si domanda invece se il primo uomo sulla Luna potesse aver mai sentito suonare una chitarra elettrica. Il principale difetto è che in Italia non sono state prodotte molte espansioni – ce ne sono tre in tutto, ovvero Classico, Eventi e Invenzioni – e quindi dopo un po’ le carte diventano ripetitive e si cominciano a ricordare le date a memoria.

Per chi si dovesse innamorare veramente tanto di questa meccanica di gioco, comunque, c’è un videogioco gratuito molto simile online che chiede di mettere in ordine cronologico tutte le pagine di Wikipedia, che appaiono in ordine casuale. E sì, anche a quello si può giocare sotto l’ombrellone.

Su Amazon le tre versioni (Classico, Eventi e Invenzioni) di Timeline costano tra i 10 e i 13 euro.

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Disclaimer: con alcuni dei siti linkati nella sezione Consumismi il Post ha un’affiliazione e ottiene una piccola quota dei ricavi, senza variazioni dei prezzi. Ma potete anche cercare le stesse cose su Google. Se invece volete saperne di più di questi link, qui c’è una spiegazione lunga.