Salvini ha imposto il dimezzamento della durata dello sciopero dei treni

Era previsto per giovedì e doveva durare quasi un giorno, ma il ministero dei Trasporti ha stabilito che dovrà finire alle 15

Salvini nel video in cui ha annunciato l'ordinanza
Salvini nel video in cui ha annunciato l'ordinanza
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Il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Matteo Salvini ha imposto con un’ordinanza il dimezzamento della durata dello sciopero del personale di Trenitalia e Italo che era stato indetto per domani, giovedì 13 luglio. Lo sciopero sarebbe dovuto durare dalle 3 di notte di giovedì alle 2 di notte di venerdì, con la garanzia del servizio dei treni regionali nelle fasce orarie più utilizzate dai pendolari (6:00-9:00 e 18:00-21:00). L’ordinanza di Salvini stabilisce invece che lo sciopero finisca alle 15.

Mercoledì pomeriggio Salvini aveva convocato una riunione nella sede del suo ministero con i sindacati di categoria e i datori di lavoro delle aziende del trasporto ferroviario, nel tentativo di raggiungere un accordo per evitare lo sciopero. L’incontro non era bastato: i sindacati avevano detto che il tempo a disposizione era troppo poco perché si risolvessero problemi che secondo loro esistono da tempo, e avevano confermato lo sciopero.

Il tentativo di Salvini di far revocare lo sciopero, a poche ore dal suo inizio, era in effetti apparso a molti più che altro strumentale. Anche l’ordinanza sul dimezzamento rischia di non avere gli effetti sperati: molti treni infatti sono già stati cancellati, e con così poco preavviso non è chiaro quanti potranno essere ripristinati.

I sindacati hanno criticato molto duramente l’imposizione di Salvini e hanno fatto sapere che faranno ricorso contro l’ordinanza. Stefano Malorgio, segretario generale della Filt Cgil (la sezione della Cgil che si occupa dei trasporti), l’ha definita «un’iniziativa vergognosa, sbagliata e illegittima». Salvini ha invece presentato la sua decisione dicendo: «Il diritto allo sciopero è sacrosanto, ma era impensabile lasciare a piedi un milione di pendolari in una giornata che prevederà temperature intorno ai 35 gradi in tutto il paese».

Il ministero dei Trasporti ha fatto sapere di aver basato la propria ordinanza anche su «una nota della Commissione garanzia sciopero», l’autorità amministrativa indipendente che si occupa del bilanciamento tra il diritto allo sciopero e l’accesso degli utenti ai servizi pubblici essenziali, a cui evidentemente il ministero ha chiesto un parere sulla decisione. L’imposizione di limiti agli scioperi è possibile in base all’articolo 8 della legge 146 del 1990 sul diritto allo sciopero. Dopo l’annuncio dello sciopero la Commissione di garanzia sugli scioperi aveva chiesto ai sindacati di non coinvolgere contemporaneamente entrambe le maggiori aziende del trasporto ferroviario, Trenitalia e Italo, ma la richiesta non era stata accettata.

Tra le ragioni dello sciopero, elencate dai sindacati in un comunicato, ci sono «l’assenza di un adeguato piano di assunzioni», l’indisponibilità delle aziende a trovare soluzioni per le «criticità denunciate da lavoratrici e lavoratori», l’«impossibilità a fruire delle ferie maturate» e «turni di lavoro insostenibili».

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