Gli spettacoli fatti con i droni si vedono sempre di più

In Asia esistono da anni, ma cominciano a diffondersi anche altrove: negli Stati Uniti in certi casi hanno sostituito i fuochi d'artificio del 4 luglio, ma rimangono molto costosi

Uno spettacolo di "drone art" a Londra (Carl Court/Getty Images)
Uno spettacolo di "drone art" a Londra (Carl Court/Getty Images)
Caricamento player

Da anni dai paesi asiatici arrivano con una certa frequenza foto e video di droni su cui sono state montate delle luci che vanno a formare enormi immagini nel cielo. Questi spettacoli, detti anche “di drone art”, venivano inizialmente usati soprattutto in occasione di grandi eventi come l’inaugurazione delle Olimpiadi, ma sono sempre più adottati in molte situazioni diverse: come sfondo per concerti particolarmente spettacolari, per formare enormi annunci pubblicitari o per riprodurre slogan di propaganda politica.

In occasione dei festeggiamenti per il 4 luglio, giorno dell’indipendenza negli Stati Uniti, varie città hanno persino deciso di sostituire i tradizionali e sentiti spettacoli di fuochi artificiali con quelli di drone art, sia per evitare i forti rumori provocati dai botti – molto fastidiosi per gli animali domestici e le persone che soffrono di sindrome da disturbo post-traumatico – sia per il rischio di innescare per sbaglio un incendio in aree ancora molto secche.

Nella pratica, per allestire uno spettacolo di drone art è necessario essere in possesso di un certo numero di aeromobili a pilotaggio remoto (noti più comunemente come droni, appunto). Gli spettacoli più semplici richiedono poche decine di droni, ma per quelli più spettacolari ce ne vogliono molti di più: il primo spettacolo dimostrativo, risalente al 2012, si tenne nella città austriaca di Linz e coinvolse 49 droni; il più grande finora messo in scena, tenutosi nella città cinese di Shenzhen lo scorso ottobre, ha previsto il volo simultaneo di ben 5164 droni.

I droni sono gestiti da un software programmato per comandarne i movimenti e i colori, per formare scritte e forme anche piuttosto complesse. Questi programmi permettono di creare virtualmente delle coreografie, pianificando in anticipo la posizione e la traiettoria dei droni e calcolando la velocità e lo spazio occupato da ciascun dispositivo in modo da evitare collisioni. Di solito la distanza tra i droni è compresa tra i 2,5 e i 3 metri. Su ciascuno sono montati molteplici led che emettono una luce molto potente, visibile a lunga distanza. È in ogni caso preferibile che lo show si tenga di notte se si svolge all’aperto e in assenza di pioggia o vento.

A parte la statunitense Intel, che produce gli Shooting Star, tra i modelli di droni più utilizzati in questi spettacoli, quasi tutte le grosse aziende del settore sono asiatiche, con base in Cina o a Singapore. In Asia queste tecnologie hanno sicuramente trovato finora le applicazioni più complesse e innovative, venendo usate moltissimo a fini politici e pubblicitari oltre che per il solo intrattenimento.

A Wuhan, per esempio, nel 2020 mille droni furono usati per annunciare il primo lockdown; a Shenzhen per ringraziare gli infermieri impegnati nella cura delle infezioni in occasione della Giornata mondiale degli operatori sanitari. Nel settembre del 2021, per festeggiare il trentesimo anniversario dell’indipendenza del Turkmenistan, centinaia di droni composero la forma del cane Alabai e del cavallo Akhal-Teke, simboli nazionali del paese. Nell’aprile dello stesso anno a Shanghai apparve in cielo un gigantesco QR code che permetteva a chi lo inquadrava di scaricare un gioco per smartphone.

 

View this post on Instagram

 

A post shared by Iconografie (@iconografiexxi)

Anche in Occidente, però, stanno aumentando questo genere di spettacoli. Sono stati organizzati a Londra prima per capodanno e poi per l’incoronazione di re Carlo, a Dublino per la festa di San Patrizio, negli Stati Uniti per il Superbowl, in occasione di grossi festival come il Coachella o di eventi politici come i festeggiamenti per la vittoria di Joe Biden alle elezioni presidenziali del 2020.

In Italia il primo si è tenuto nel 2019 a Torino nel giorno di San Giovanni, patrono della città, ma ce ne sono poi stati diversi altri: nel dicembre del 2022 a Roma sono stati formati vari personaggi dei cartoni animati mandati in onda da Cartoon Network per il trentesimo anniversario del canale televisivo, e a inizio gennaio sul lago di Como c’è stato uno spettacolo che ha coinvolto un centinaio di droni. Uno dei più complessi d’Europa finora si è tenuto a Milano, a inizio maggio: in quel caso l’azienda di bevande Campari ha organizzato uno spettacolo di dodici minuti, rappresentando vari simboli famosi della città con oltre mille droni, per annunciare il restyling della propria classica bottiglia.

Soprattutto negli Stati Uniti si sta considerando di utilizzare i droni per affiancare, se non sostituire, i fuochi artificiali. La città di Boulder, in Colorado, stava per esempio faticando a trovare un nuovo fornitore di articoli pirotecnici dopo che quello a cui si rivolgeva storicamente era fallito durante la pandemia: considerate anche le forti preoccupazioni della cittadinanza, che ha avuto da poco a che fare con una serie di incendi particolarmente devastanti, ha optato per festeggiare il giorno dell’indipendenza con uno spettacolo di 140 droni che hanno formato vari simboli nazionali nel cielo. Secondo la National Fire Protection Association statunitense, nel paese nel solo 2021 i fuochi d’artificio sono stati responsabili di oltre 12 mila incendi.

«I droni sono molto più inclusivi», ha spiegato Lynze Twede, che si occupa di organizzare gli eventi comunali a Salt Lake City, nello Utah, città che quest’anno ha preferito uno spettacolo di drone art ai classici fuochi artificiali. «I fuochi possono essere dannosi per le persone che soffrono di disturbo da stress post-traumatico o le famiglie che hanno animali domestici». La preoccupazione per gli animali domestici è stata citata anche dalle amministrazioni delle città di La Jolla e Ocean Beach, in California, che hanno a propria volta optato per uno spettacolo incentrato sui droni.

Il limite principale all’ulteriore diffusione di questo tipo di intrattenimento per il momento è economico: oltre al costo di investire in un grande quantitativo di droni di buona qualità, anche solo preparare uno spettacolo di piccole dimensioni costa sui 20 mila euro, cifra che raggiunge i 300 mila euro quando a essere usati sono centinaia di dispositivi.