Oggi e domani ci sono le regionali in Molise

I principali candidati sono i sindaci di Termoli e di Campobasso, e ci sono alcune cose interessanti da tenere d'occhio

La segretaria del Partito Democratico con Roberto Gravina, il candidato governatore del centrosinistra (Davide Di Lalla/SOPA Images via ZUMA Press Wire)
La segretaria del Partito Democratico con Roberto Gravina, il candidato governatore del centrosinistra (Davide Di Lalla/SOPA Images via ZUMA Press Wire)
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Domenica e lunedì in Molise ci sono le elezioni regionali: 328mila elettori ed elettrici potranno votare per rinnovare il Consiglio regionale ed eleggere un nuovo presidente. I sondaggi pubblicati prima del silenzio elettorale davano il candidato della destra in lieve vantaggio, ma il risultato è ritenuto ancora molto incerto.

Le regionali in Molise sono guardate con un certo interesse perché propongono alcuni esperimenti politici interessanti anche a livello nazionale: il centrosinistra e il Movimento 5 Stelle sostengono lo stesso candidato, dopo alcuni tentativi andati male negli ultimi tempi, soprattutto in Lombardia, e il partito di centro Italia Viva sosterrà con una propria lista il candidato dei partiti della destra al governo (Azione, con cui Italia Viva ha da poco abbandonato il progetto di un partito unico di centro, non sosterrà nessun candidato).

I candidati alla presidenza sono tre. Francesco Roberti, sindaco di Termoli, ha 56 anni ed è sostenuto da Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia, oltre che da liste civiche, movimenti di centro e, appunto, Italia Viva. Roberto Gravina, il sindaco di Campobasso, ha 45 anni ed è un esponente del Movimento 5 Stelle, anche se è sostenuto da tutto il centrosinistra, cioè soprattutto da Partito Democratico e Alleanza Verdi Sinistra (e anche lui da alcune liste civiche). Infine c’è Emilio Izzo, candidato di alcune liste populiste, vicine ai movimenti no vax.

Il voto avviene tramite un’unica scheda, e non è consentito il cosiddetto “voto disgiunto”: non si può cioè votare contemporaneamente un candidato presidente e una lista che non lo sostiene. La preferenza per una lista o per un solo candidato al Consiglio regionale dà invece automaticamente il voto anche al candidato presidente corrispondente. Si può però votare anche solo il candidato presidente senza esprimere preferenze per liste o consiglieri. Il sistema elettorale è proporzionale: viene quindi eletto il candidato che prende più voti, senza ballottaggio. Al vincitore spetta un premio di maggioranza in modo che i suoi membri occupino almeno 12 dei 21 seggi del Consiglio regionale (ma in nessun caso può averne più di 14: all’opposizione sono cioè garantiti almeno 7 seggi).

Roberti è favorito ma l’esito non è scontato: e un piccolo indizio di questa incertezza sta nel fatto che la destra (Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia) abbia accettato anche il sostegno di Italia Viva, nonostante governi già il Molise dal 2018 e sostenga il candidato più quotato. Se Roberti dovesse vincere, è molto probabile che si crei la prima giunta regionale in Italia con Italia Viva insieme alla destra.

Le speranze di Gravina invece sono legate soprattutto al successo del Movimento 5 Stelle da quelle parti: alle regionali del 2018 il suo candidato prese il 38,5 per cento senza il sostegno di altre liste. Oggi il partito è dato tra il 22 e il 26 per cento e governa il capoluogo di regione, Campobasso.