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  • Lunedì 12 giugno 2023

Davide Fontana, che aveva confessato di aver ucciso Carol Maltesi, è stato condannato in primo grado a 30 anni di carcere

I carabinieri durante alcune analisi nella casa di Carol Maltesi (ANSA/DANIEL DAL ZENNARO)
I carabinieri durante alcune analisi nella casa di Carol Maltesi (ANSA/DANIEL DAL ZENNARO)

Lunedì la corte d’Assise del tribunale di Busto Arsizio, in provincia di Varese, ha condannato in primo grado a 30 anni di carcere Davide Fontana, il 44enne milanese che lo scorso anno aveva confessato di aver ucciso Carol Maltesi, una donna italo-olandese di 26 anni. Del femminicidio di Maltesi, particolarmente violento, si parlò per alcune settimane: i resti del suo corpo erano stati trovati per caso a marzo del 2022 in un bosco vicino a Borno, in Val Camonica, sezionati in 15 parti e conservati in quattro sacchi neri, ma le analisi avevano ricostruito che il femminicidio fosse avvenuto almeno due mesi prima.

Maltesi viveva a Rescaldina, in provincia di Milano, e aveva un figlio di sei anni che viveva con il padre. Fontana era un suo vicino di casa con cui aveva avuto una relazione tempo prima. La donna aveva lavorato in un negozio all’aeroporto di Malpensa, poi in un centro commerciale di Rescaldina, e da meno di un anno aveva anche iniziato a lavorare nel cinema erotico, a cui si era avvicinata all’inizio pubblicando dei video sul sito OnlyFans.

L’identificazione del corpo fu molto difficile, perché il volto era stato sfigurato. Le autorità di Brescia che stavano indagando sul caso decisero quindi di diffondere una descrizione dei tatuaggi che aveva sul corpo: grazie a quella descrizione e alla sua notorietà come attrice porno Maltesi fu inizialmente riconosciuta da alcuni lettori del sito Bsnews, e la sua identità fu poi confermata da ulteriori verifiche. Fontana confessò di averla uccisa il 28 marzo, dopo diverse ore di interrogatorio.

– Leggi anche: Come polizia e carabinieri gestiscono i casi di violenza contro le donne

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Dove chiedere aiuto
Se subisci violenza o stalking e cerchi aiuto o un consiglio, chiama il numero antiviolenza 1522: è gratuito e attivo 24h su 24. Dal sito puoi chattare direttamente con un’operatrice. Oppure contatta il centro antiviolenza più vicino. Qui l’elenco dei centri della Rete Di.Re.