Alfredo Cospito è stato ritrasferito dal carcere di Opera a quello di Sassari

Una vetrina spaccata e imbrattata con un messaggio a sostegno di Alfredo Cospito a Milano, il 18 marzo 2023 (ANSA/MOURAD BALTI TOUATI)
Una vetrina spaccata e imbrattata con un messaggio a sostegno di Alfredo Cospito a Milano, il 18 marzo 2023 (ANSA/MOURAD BALTI TOUATI)

Alfredo Cospito, il detenuto anarchico che tra ottobre e aprile aveva praticato uno sciopero della fame per protestare contro il regime detentivo a cui è sottoposto, il 41-bis, è stato ritrasferito dal carcere di Opera, in provincia di Milano, a quello di Sassari, in Sardegna. Cospito era stato portato nel penitenziario di Opera, più attrezzato di quello di Sassari a offrire cure mediche e vicino al reparto di medicina penitenziaria del San Paolo di Milano, a gennaio.

Cospito sta scontando condanne per un attentato compiuto nel 2006 alla caserma dei carabinieri di Fossano, in provincia di Cuneo, in cui nessuno venne ferito o ucciso, e per il ferimento nel 2012 di un dirigente di Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi. Per tali condanne Cospito è detenuto in quello che viene chiamato “carcere duro”, un tipo di detenzione con moltissime limitazioni: per quasi tutte le ore della giornata, tranne una o due, chi è sottoposto a questo regime carcerario rimane confinato nella propria cella, in cui a volte lo spazio è poco più ampio di quello occupato dal letto. Questa situazione può durare molti anni, durante i quali si hanno contatti con gli stessi pochissimi detenuti, al di fuori dei brevi colloqui mensili concessi.

Cospito aveva interrotto lo sciopero della fame dopo che la Corte Costituzionale aveva giudicato illegittimo non considerare eventuali attenuanti per uno dei casi che lo riguarda – l’attentato a Fossano – cosa che potrebbe fargli ottenere sconti di pena ed evitare l’ergastolo. Nei sei mesi di sciopero della fame Cospito aveva perso 50 chili e aveva avuto gravi problemi di salute.