In Russia è stato presentato un disegno di legge per impedire alle persone trans di cambiare i documenti e fare operazioni di riassegnazione del sesso

Il vicepresidente della Duma, la Camera bassa della Russia, Pyotr Tolstoy (AP Photo/Alexander Zemlianichenko, File)
Il vicepresidente della Duma, la Camera bassa della Russia, Pyotr Tolstoy (AP Photo/Alexander Zemlianichenko, File)

Martedì al parlamento russo è stato presentato un disegno di legge che, se come è molto probabile verrà approvato, limiterà molto i diritti delle persone trans nel paese. Introdurrà infatti il divieto di sottoporsi a interventi chirurgici di “riassegnazione del sesso”, cioè quelli eventualmente effettuati da chi fa una transizione di genere per cambiare l’aspetto dei propri organi genitali esterni, come la vaginoplastica o la falloplastica. Il disegno di legge autorizzerebbe interventi chirurgici di questo tipo solo se destinati al trattamento di «anomalie fisiologiche congenite», in casi valutati volta per volta da apposite commissioni mediche sottoposte a controllo del governo. Il disegno di legge vieterebbe inoltre anche le modifiche del nome e del genere sui documenti e negli atti pubblici, impedendo di fatto alle persone che abbiano fatto una transizione di genere di essere riconosciute dallo stato.

Il disegno di legge è stato scritto e proposto da 400 deputati della Duma, la camera bassa russa, composta da 450 deputati in tutto: con tutta probabilità verrà approvato in tempi piuttosto rapidi e poi firmato dal presidente russo Vladimir Putin, diventando quindi legge. Pyotr Tolstoy, vicepresidente della Duma e tra gli autori del testo, ha detto che il disegno di legge serve a «proteggere la Russia con i suoi valori e le sue tradizioni culturali e familiari e a fermare l’infiltrazione dell’ideologia antifamiliare occidentale».