È stato annunciato un nuovo tentativo di tregua in Sudan

Le macerie di un'abitazione coplita dall'artiglieria a Khartum (AP Photo/Marwan Ali, File)
Le macerie di un'abitazione coplita dall'artiglieria a Khartum (AP Photo/Marwan Ali, File)

L’esercito del Sudan e il gruppo militare Rapid Support Forces (RSF) hanno raggiunto un accordo formale per una tregua di sette giorni, che dovrebbe consentire di portare aiuti alla popolazione civile coinvolta nei combattimenti, in particolare nella capitale Khartum. Da settimane l’esercito regolare e l’RSF stanno combattendo per il controllo del paese. La tregua dovrebbe cominciare nella serata di lunedì ed è stata negoziata da Stati Uniti e Arabia Saudita, con l’aiuto dell’Egitto. Non è chiaro se e quanto reggerà: finora tutti i tentativi di fermare i combattimenti sono stati violati sistematicamente da una parte o dall’altra.

Gli scontri sono cominciati a metà aprile tra l’esercito regolare del Sudan, comandato dal presidente del paese, il generale Abdel Fattah al Burhan, e il potente gruppo paramilitare RSF, che di fatto è un esercito parallelo (conta tra i 70 e i 100 mila membri) ed è comandato dal vicepresidente del Sudan, il generale Mohamed Hamdan Dagalo, noto anche come Hemedti. Attualmente ci sono oltre 700 morti civili e più di 5.000 feriti. Si stima che almeno un milione di persone abbia lasciato il paese.

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