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  • Giovedì 4 maggio 2023

Il caso dell’uomo ucciso nella metropolitana di New York

Se ne discute perché era senza fissa dimora ed è stato soffocato da un passeggero mentre altri lo tenevano fermo e riprendevano la scena

(AP Photo/Jake Offenhartz)
(AP Photo/Jake Offenhartz)

Da lunedì negli Stati Uniti si discute di un caso di cronaca avvenuto a Manhattan, New York, in un vagone della linea F della metropolitana. Un uomo afroamericano, senza fissa dimora e in una condizione di apparente disagio mentale, è morto dopo essere stato aggredito da un uomo che si trovava nel suo stesso vagone, che l’ha soffocato tenendogli per diversi minuti il braccio attorno al collo.

La vittima aveva trent’anni, si chiamava Jordan Neely e in passato si era esibito per strada come imitatore di Michael Jackson: secondo le ricostruzioni stava gridando nel momento in cui è stato aggredito. Dell’aggressore al momento si sa che ha 24 anni, è un ex militare della Marina ed è stato interrogato dalla polizia la sera stessa del fatto per poi essere rilasciato. In un video girato da un giornalista presente per caso durante l’accaduto e che è stato divulgato online si vede l’aggressore tenere Neely per il collo per circa tre minuti, mentre almeno altri due uomini lo aiutano a tenerlo fermo finché non perde i sensi (dai racconti dei testimoni comunque l’atto violento è durato più di tre minuti).

Mercoledì il medico legale incaricato del caso ha confermato che la morte di Neely è stata provocata dal soffocamento. L’aggressore però non è stato arrestato e la polizia ha fatto sapere che le indagini sono ancora in corso. La cautela con cui stanno proseguendo le indagini ha provocato le proteste di attivisti e cittadini che mercoledì hanno manifestato in una stazione della metropolitana di New York per chiedere che l’aggressore venga incriminato e che l’amministrazione faccia di più per tutelare e assistere le molte persone senza dimora e in condizioni di fragilità che vivono in città.

Dal video che sta circolando online si vede che sia l’aggressore che gli altri due uomini coinvolti sono bianchi, mentre Neely era nero. È una dinamica che ricorda altri casi di cronaca che sono diventati rappresentativi del razzismo sistemico negli Stati Uniti (come per esempio il soffocamento di George Floyd da parte della polizia che ha dato inizio alle proteste del maggio del 2020) e che ha reso il caso ancora più dibattuto e commentato da attivisti e politici.

Il corpo di Jordan Neely e alcuni poliziotti intervenuti dopo l’aggressione (Paul Martinka via AP)

Alcuni testimoni che hanno parlato con la polizia hanno detto che prima di essere aggredito Neely si comportava in maniera ostile nei confronti degli altri passeggeri, altri hanno detto che il suo comportamento non sembrava pericoloso. Il giornalista che ha girato il video dell’aggressione, Juan Alberto Vazquez, ha detto al New York Times che Neely si lamentava di avere fame e sete e diceva che non gli importava di passare la vita in carcere e che era pronto a morire. Vazquez ha anche detto che mentre riprendeva l’aggressione non aveva la percezione del fatto che Neely stesse soffocando. La governatrice di New York Kathy Hochul ha definito il video «profondamente inquietante».