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  • Giovedì 4 maggio 2023

Cosa si sa dell’attentatore di Belgrado

Ha 13 anni e secondo la polizia aveva pianificato l'attacco da almeno un mese: è stato arrestato e ora sarà ricoverato in una clinica psichiatrica

Una donna posa un mazzo di fiori fuori dalla scuola dove è stato compiuto l'attacco (AP Photo/Darko Vojinovic)
Una donna posa un mazzo di fiori fuori dalla scuola dove è stato compiuto l'attacco (AP Photo/Darko Vojinovic)

Nelle ultime ore sono emersi maggiori dettagli sull’attacco armato compiuto mercoledì mattina in una scuola di Belgrado, in Serbia, in cui sono stati uccisi otto studenti e una guardia di sicurezza.

A compiere l’attacco è stato uno studente tredicenne della scuola, Kosta Kecmanovic, che aveva con sé due pistole sottratte al padre e due bombe molotov, che non ha usato. Il ragazzo si è consegnato spontaneamente dopo l’attacco: ha chiamato al telefono la polizia confessando gli omicidi, ed è stato arrestato poco dopo nel cortile della scuola. Non andrà in carcere ma sarà ricoverato in una clinica psichiatrica, dato che per la legge serba – come per quella italiana – i minori di 14 anni non sono imputabili per reati.

L’attacco è stato compiuto nella scuola Vladislav Ribnikar, nel centro di Belgrado. La polizia ha detto di aver ricevuto una richiesta di intervento intorno alle 8:40, quando le lezioni erano appena cominciate. La Vladislav Ribnikar è una scuola primaria, che nel sistema scolastico serbo è frequentata da bambini e adolescenti tra i 6 e i 14 anni. La classe in cui è avvenuto l’attacco era del penultimo anno.

Kosta Kecmanovic è entrato nella scuola e ha sparato prima a una guardia di sicurezza e a tre ragazze che erano nell’atrio. Poi è entrato in una classe dove si stava svolgendo una lezione di storia e ha iniziato a sparare prima verso un insegnante, che è stato ferito in modo grave, e poi verso gli studenti: oltre agli otto uccisi ne ha feriti sei, tra cui una ragazza che è ricoverata in ospedale in gravi condizioni.

Mercoledì pomeriggio il capo della polizia serba, Veselin Milic, ha tenuto una conferenza stampa in cui ha detto che dalle prime indagini su Kosta Kecmanovic è emerso come l’attacco non sarebbe stato improvvisato, ma preparato da almeno un mese. Milic ha detto che Kecmanovic aveva con sé una serie di fogli in cui aveva stilato una lista degli studenti che avrebbe voluto uccidere, oltre ad alcuni disegni in cui aveva descritto il modo in cui avrebbe voluto compiere l’attacco.

Il ministro dell’Interno serbo, Bratislav Gasic, ha detto che il padre aveva una regolare licenza per la detenzione delle due pistole e che queste erano custodite in una cassaforte, a cui però il ragazzo avrebbe avuto accesso. Anche il padre e la madre di Kecmanovic sono stati arrestati.