Il cantautore canadese Gordon Lightfoot è morto a 84 anni

Gordon Lightfoot, Indio, California, 29 aprile 2018 (Frazer Harrison/Getty Images for Stagecoach)
Gordon Lightfoot, Indio, California, 29 aprile 2018 (Frazer Harrison/Getty Images for Stagecoach)

Il cantautore folk canadese Gordon Lightfoot è morto lunedì primo maggio a Toronto: aveva 84 anni. La causa della morte non è stata comunicata. Lightfoot era diventato molto popolare negli anni Settanta con canzoni come “The Wreck of the Edmund Fitzgerald” e “If You Could Read My Mind”, che parlava del suo divorzio e arrivò ai primi posti delle classifiche musicali canadesi e statunitensi. Ha inciso una ventina di album e scritto centinaia di canzoni che negli anni sono state interpretate da numerosi artisti tra cui Elvis Presley, Barbra Streisand, Harry Belafonte, Johnny Cash e Sarah McLachlan.

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Gordon Lightfoot era nato il 17 novembre 1938 a Orillia, in Ontario. Da ragazzo cantava in un coro di chiesa, si esibiva in programmi radiofonici locali e faceva gare di canto. Suonava il pianoforte, la batteria e la chitarra e mentre era ancora alle superiori scrisse la sua prima canzone. Dopo aver studiato composizione e direzione d’orchestra al Westlake College of Music di Los Angeles, era tornato in Canada. Ha fatto parte di alcuni gruppi cominciando a esibirsi negli stessi club di Toronto dove cantavano Joni Mitchell, Neil Young e Leonard Cohen.

Nel 1966 ha registrato il suo primo album da solista, Lightfoot!, che contiene alcune delle sue canzoni più famose, tra cui “For Lovin’ Me” e “Early Morning Rain”, ma il vero successo commerciale arrivò quando passò all’etichetta Warner Bros Records, negli anni Settanta.

Dopo la notizia della sua morte, il primo ministro canadese Justin Trudeau ha scritto su Twitter che il paese ha perso uno dei suoi più grandi musicisti: «Gordon Lightfoot ha reso immortale lo spirito del nostro paese nella sua musica, e così facendo ha contribuito al panorama sonoro del Canada. Che la sua musica possa continuare a ispirare le generazioni future e che la sua eredità possa vivere per sempre».