«In Rai se provi a fare una scelta diversa diventi subito un nemico»

Lo ha detto Alessandra De Stefano commentando le sue dimissioni da direttrice di Rai Sport e raccontando le difficoltà avute

(ANSA/RICCARDO ANTIMIANI)
(ANSA/RICCARDO ANTIMIANI)

A fine marzo la giornalista Alessandra De Stefano si è dimessa da direttrice di Rai Sport, incarico che aveva assunto nel novembre del 2021 e il cui mandato sarebbe scaduto nel 2024. Venerdì in un’intervista a Repubblica ha raccontato i motivi dietro questa scelta, parlando estesamente delle difficoltà che ha avuto nel cercare di cambiare il tradizionale approccio della Rai, nel racconto dello sport e più in generale nel giornalismo.

Un motivo su tutti: la difficoltà ad accettare che qualcosa non si possa cambiare. In Rai se provi a fare una scelta diversa diventi subito un nemico. A me tentare piace, credo che ogni tanto non sia male percorrere un’altra strada. Può essere sbagliato o giusto, ma è un tentativo. Il problema è che ci sono colleghi che ancora ti dicono: ho fatto uno share. No, non hai fatto tu l’ascolto, ma l’evento cui hai partecipato. E se provi a cambiare un volto c’è chi si sente esiliato, tutti si avvertono fondamentali, la parola ricambio non esiste.

De Stefano, che nel frattempo è stata nominata nuova corrispondente della Rai da Parigi, era stata la prima direttrice di Rai Sport. Pochi mesi prima della nomina aveva condotto un programma sulle Olimpiadi di Tokyo che aveva avuto un ottimo successo di pubblico e di critica, Il Circolo degli anelli, in cui aveva raccontato le gare olimpiche accompagnata dagli ex atleti Jury Chechi e Sara Simeoni, con toni a volte leggeri e scanzonati.

De Stefano aveva provato a riproporre quel formato per i Mondiali di calcio in Qatar dello scorso anno, ma il programma aveva avuto meno successo anche per via della mancanza della Nazionale italiana, e De Stefano aveva ricevuto molte critiche per questo. Dopo la prima puntata aveva risposto in modo molto duro su Twitter a chi l’aveva criticata.

Nell’intervista a Repubblica parla anche della decisione di affidare un ruolo da opinionista nella Domenica Sportiva a Lia Capizzi, ex giornalista di Sky Sport. Nei mesi scorsi su molti giornali erano circolate indiscrezioni, che come tali vanno prese con cautela, secondo cui la scelta di assumere un’opinionista esterna avrebbe irritato diversi giornalisti di Rai Sport.

De Stefano ha rivendicato questa scelta, come anche quella di dare nel programma meno spazio al campionato di calcio, di cui la Rai non ha più i diritti: «Credo in una tv autoriale, ma la domenica c’è molta attualità, bisogna fare connessioni in fretta, creare una narrazione, ci vogliono autori bravi che però vanno pagati e magari cinque anni di tempo per una nuova mentalità. Abbiamo provato a destrutturare il calcio».

De Stefano ha raccontato anche che tra i motivi che l’hanno spinta a dimettersi c’è il caso del giornalista Enrico Varriale: nell’ottobre del 2021 era stato sospeso dalla Rai in via precauzionale a causa di un processo in corso a suo carico per stalking e atti persecutori nei confronti dell’ex compagna.

Varriale di recente si era rivolto a un giudice del lavoro per chiedere di tornare a condurre un programma in Rai. Il giudice deve ancora esprimersi al riguardo, e De Stefano ha detto che un eventuale reintegro per lei sarebbe stato fonte di imbarazzo. «Da donna non me la sentivo», ha detto. «Sarei diventata il direttore donna che lo rimetteva in video, in attesa della sentenza del tribunale. Non era solo una mia sensazione personale, c’era disagio anche in azienda e tra chi avrebbe dovuto lavorare con lui».