Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha raggiunto un accordo preliminare per risarcire i sopravvissuti e i parenti delle persone morte nella sparatoria avvenuta nel 2017 in una chiesa del Texas

Il cimitero di Sutherland Springs, Texas, 7 novembre 2017 (Scott Olson/Getty Images)
Il cimitero di Sutherland Springs, Texas, 7 novembre 2017 (Scott Olson/Getty Images)

Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha annunciato di aver raggiunto un accordo preliminare per risarcire i sopravvissuti e i parenti delle persone morte nella sparatoria del novembre del 2017 in una chiesa battista di Sutherland Springs, in Texas. Il risarcimento è stato fissato a 144,5 milioni di dollari (circa 132 milioni di euro).

La sparatoria era avvenuta di domenica mattina durante la funzione religiosa: 26 persone erano morte e altre 22 erano state ferite. L’assalitore, il 26enne Devin Patrick Kelley, era morto poco dopo l’attacco. Kelley era nell’Aeronautica militare e nel 2012 era stato condannato da un tribunale militare per violenza domestica e per aver aggredito il figlio. Era stato congedato per cattiva condotta, condannato a dodici mesi di carcere e infine retrocesso. La condanna non fu però inserita nel database federale che viene usato per fare i controlli su chi vuole comprare un’arma: dal momento del suo congedo Kelley era riuscito quindi a comprare legalmente il fucile semiautomatico usato per la strage. Nel 2021, un tribunale federale aveva stabilito che il governo degli Stati Uniti fosse responsabile di quanto avvenuto.