Il ministro dell’Agricoltura dice che «nessuno mangerà insetti a sua insaputa»

Francesco Lollobrigida ha commentato così le nuove regole sulla vendita di prodotti con farine d'insetti

(ANSA/RICCARDO ANTIMIANI)
(ANSA/RICCARDO ANTIMIANI)

Venerdì il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, ha parlato in un’intervista alla Stampa delle nuove regole introdotte dal governo per regolamentare la vendita dei prodotti a base di farina d’insetti in Italia.

Le nuove regole, contenute in quattro decreti ministeriali, prevedono in sostanza che i prodotti con farine ricavate da quattro tipi di insetti già regolarmente in commercio debbano riportare un’etichetta specifica e siano venduti in scaffali distinti da quelli di altri tipi di prodotti. Alla domanda se queste regole vogliano essere un freno al commercio di cibo a base d’insetti, Lollobrigida ha risposto così:

Nessun freno, solo informazione e trasparenza. Nessuno mangerà insetti a sua insaputa. Ci saranno etichette precise. Per me ogni cibo naturale va bene, ma le persone devono essere nelle condizioni di scegliere.

Nonostante quello che dice Lollobrigida, gli insetti già finiscono all’insaputa dei consumatori in moltissimi cibi e bevande mentre vengono lavorati. Si tratta di tracce minime, ma è normale che succeda ed è impossibile impedire la presenza di moscerini o altri insetti molto piccoli in un grande processo di produzione alimentare.

Le parole di Lollobrigida, di Fratelli d’Italia, sono il sintomo di una nota diffidenza di alcuni membri del governo di Giorgia Meloni nei confronti dei cibi ritenuti troppo esotici, o che non fanno parte dell’attuale cultura culinaria italiana, e per questo percepiti in maniera negativa.

Le farine d’insetti, in particolare, sono entrate nel dibattito pubblico quando la Commissione Europea aveva autorizzato la vendita di una specifica farina a base di grilli, e alcuni ministri del governo avevano criticato la decisione. La Commissione Europea comunque aveva autorizzato un solo specifico prodotto, come aveva peraltro già fatto in passato per altri alimenti a base d’insetti, dato che secondo i regolamenti europei ogni nuovo alimento che si vuole introdurre nell’Unione deve ricevere una singola autorizzazione.