Dal primo marzo a Hong Kong non ci sarà più l’obbligo di indossare le mascherine per il coronavirus, dopo più di due anni e mezzo

Alcune persone sui mezzi pubblici a Hong Kong (AP Photo/Andy Wong, File)
Alcune persone sui mezzi pubblici a Hong Kong (AP Photo/Andy Wong, File)

A partire da mercoledì primo marzo il governo di Hong Kong toglierà dopo più due anni e mezzo l’obbligo di indossare le mascherine per la popolazione, sia nei luoghi chiusi (compresi i mezzi di trasporto) che all’aperto: era l’ultima grande restrizione contro il coronavirus rimasta ancora in vigore nel territorio cinese autonomo. Per chi non rispettava l’obbligo erano previste multe di 5mila dollari di Hong Kong (pari a circa 600 euro). Il governatore John Lee ha spiegato che l’abbandono delle restrizioni sulle mascherine ha anche un significato simbolico («è un chiaro messaggio per mostrare che Hong Kong sta tornando alla normalità») e servirà a far ripartire il turismo e l’economia della città.

Hong Kong aveva iniziato ad allentare alcune restrizioni sul coronavirus solo dallo scorso dicembre ed era rimasto ormai uno dei pochissimi posti nel mondo, e anche in Asia, in cui era ancora in vigore l’obbligo di indossare le mascherine. In questi anni l’economia di Hong Kong ha subìto una forte contrazione in conseguenza delle rigide restrizioni imposte a causa della pandemia, sulle quali la città ha seguito buona parte delle prescrizioni già adottate dalla Cina: tra queste c’erano una quarantena di tre settimane per chi arrivava dall’estero e in ogni caso il divieto di entrare nel paese per ragioni turistiche.