È morto a 91 anni Carlos Saura, tra i più importanti registi spagnoli del Novecento

Carlos Saura nel 2022 (Carlos Alvarez/Getty Images)
Carlos Saura nel 2022 (Carlos Alvarez/Getty Images)

Venerdì è morto a Madrid per un’insufficienza respiratoria Carlos Saura, uno dei più noti e importanti registi spagnoli del Novecento: aveva 91 anni. Vinse numerosi premi in Spagna e diversi riconoscimenti internazionali. Tre suoi film furono candidati al premio Oscar come miglior film straniero, ma non vinsero: Mamà compie 100 anni (del 1979), Carmen Story (del 1983) e Tango (del 1998).

Saura era nato a Huesca, nel nord-est della Spagna, nel 1932. Da giovane si appassionò alla fotografia, fino a che non si iscrisse nel 1952 a una scuola sperimentale di cinematografia, dove si diplomò in regia. Il suo primo film, I monelli, ispirato al neorealismo italiano e al “Cinema verità” francese, fu presentato al Festival del cinema di Cannes nel 1960. Alcuni dei suoi più grandi successi arrivarono di lì a poco: Frappé alla menta, del 1967, vinse l’anno dopo l’Orso d’argento al Festival del cinema di Berlino. Fu uno dei suoi molti film con protagonista l’attrice statunitense Geraldine Chaplin, figlia di Charlie, con cui ebbe anche una relazione e un figlio. Vinse anche il premio speciale della giuria al Festival di Cannes per il film Elisa, vita mia (del 1977) e un Orso d’oro nel 1981 per In fretta in fretta.

La sua produzione cinematografica è proseguita fino agli ultimi anni, anche con diversi documentari (uno degli ultimi, nel 2018, era dedicato all’architetto italiano Renzo Piano). Avrebbe dovuto ricevere sabato un premio Goya “d’onore”, un di riconoscimento alla carriera (i Goya sono i premi più importanti del cinema spagnolo), che a questo punto sarà assegnato postumo.