La Corte di Cassazione ha fissato tra tre mesi l’udienza sul ricorso di Alfredo Cospito contro il 41-bis

Alfredo Cospito ascoltato in videoconferenza dalla Corte d'assise d'appello di Torino il 5 dicembre (ANSA/TINO ROMANO)
Alfredo Cospito ascoltato in videoconferenza dalla Corte d'assise d'appello di Torino il 5 dicembre (ANSA/TINO ROMANO)

La Corte di Cassazione ha fissato per il 20 aprile l’udienza sul ricorso che Alfredo Cospito, il detenuto anarchico che dal 19 ottobre sta conducendo uno sciopero della fame, ha chiesto per non essere più sottoposto al regime detentivo del 41-bis, che prevede diverse pesanti restrizioni. Lo ha fatto sapere l’avvocato di Cospito, Flavio Rossi Albertini.

Il 19 dicembre il tribunale di sorveglianza di Roma aveva rigettato il ricorso presentato da Rossi Albertini contro l’applicazione del 41-bis, e la misura è stata così confermata per i prossimi quattro anni.

Dall’inizio dello sciopero della fame, di fatto l’unica forma di protesta non violenta a disposizione dei detenuti, le condizioni di salute di Cospito sono molto peggiorate e secondo Angelica Milia, la medica che lo sta seguendo, continuando a non mangiare il detenuto non arriverà vivo al 20 aprile.