I funghi carnivori che compriamo nei supermercati

I Pleurotus ostreatus producono una sostanza che paralizza e uccide vermi microscopici, per poi assorbire l'azoto nei loro corpi

Funghi ostrica in un bosco in Germania
Funghi del genere Pleurotus in un bosco vicino a Drebkau, nell'est della Germania, l'11 gennaio 2023 (Patrick Pleul/dpa, ANSA)
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Le piante carnivore, cioè i vegetali capaci di intrappolare piccoli animali, soprattutto insetti, per digerire i loro corpi e trarne nutrimento, sono piuttosto conosciute. È forse meno noto che ci sono anche specie di funghi in grado di fare lo stesso e che una di queste è piuttosto comune. È commestibile, può essere coltivata e si trova spesso nei supermercati: sono i Pleurotus ostreatus, detti anche geloni o orecchioni.

Questi funghi sono in grado di paralizzare e uccidere i vermi microscopici che gli si avvicinano, per poi assorbire l’azoto contenuto nei loro corpi. Lo si sapeva da tempo e ora, grazie a uno studio realizzato da un gruppo di ricercatori taiwanesi e giapponesi da poco pubblicato sulla rivista Science Advances, conosciamo anche quale sostanza usano per farlo: si chiama 3-ottanone, è contenuta in molte piante, come la lavanda e il rosmarino, e fragranze aromatiche; è molto volatile, cioè evapora molto facilmente, ed è innocua per le persone.

I funghi del genere Pleurotus crescono attaccati a ceppi o tronchi di alberi morti. Sono funghi saprofiti, ovvero che utilizzano la materia organica animale e vegetale per crescere e riprodursi: in sostanza decompongono il legno. Per questo è possibile coltivarli. Nei loro ambienti naturali il micelio, cioè la parte sotterranea della struttura dei funghi, quella che ne costituisce il “corpo” vero e proprio ed è fatta di filamenti, si sviluppa tra suolo e legno; nelle serre in cui vengono coltivati cresce invece all’interno di un substrato fatto di paglia, letame e gesso.

Funghi ostrica coltivati lungo mensole metalliche in un ambiente interrato, simile a un garage

Orecchioni coltivati a Parigi, in Francia, il 17 febbraio 2021 (EPA/CHRISTOPHE PETIT TESSON, ANSA)

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L’azoto è uno degli elementi più frequenti nelle molecole organiche, quelle di cui sono fatti gli esseri viventi, ed è indispensabile sia per la crescita delle piante (i concimi lo contengono) che in quella dei funghi. In natura i Pleurotus ostreatus possono faticare a reperirlo, perché nel legno marcescente ce n’è poco. Per questa ragione hanno sviluppato la capacità di procurarselo da vermi di lunghezza millimetrica, i nematodi. In caso di carenza di azoto, lungo i filamenti del micelio si formano delle cisti contenenti il 3-ottanone: quando i nematodi si avvicinano, la sostanza viene rilasciata, paralizzando e poi uccidendo i piccoli animali.

Immagine realizzata con un microscopio elettronico in cui si vedono piccoli pallini attaccati ai filamenti del micelio del Pleurotus ostreatus

Le cisti da cui i Pleurotus ostreatus emettono 3-ottanone fotografate con un microscopio elettronico (Ching-Han Lee et al., Science Advances)

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Più nel dettaglio, il 3-ottanone entra nel corpo dei nematodi attraverso i loro organi di senso e quando raggiunge i neuroni e le cellule muscolari ne blocca il funzionamento. I vermi muoiono nel giro di un minuto. Dopodiché il micelio assorbe l’azoto all’interno dei loro corpi.

Scoprire quale fosse la sostanza che uccideva i nematodi non è stato semplicissimo perché l’alta volatilità del 3-ottanone lo faceva scomparire nell’aria prima che gli scienziati potessero rilevarlo. Dopo aver capito che doveva essere emesso dalle piccole cisti lungo i filamenti del micelio, le ife, gli autori dello studio pubblicato su Science Advances hanno utilizzato uno strumento per analizzare l’aria attorno alle cisti e così hanno individuato la sostanza. Hanno poi verificato che era tossica per i vermi applicandola direttamente sui loro corpi.

I Pleurotus ostreatus non sono gli unici funghi carnivori. Alcuni attirano piccoli vermi producendo sostanze invitanti, altri sostanze appiccicose che impediscono loro di allontanarsi. In tutti i casi alla fine le ife penetrano nel corpo delle “prede” e ne assorbono delle sostanze nutritive, come farebbero dal terreno o da materiale organico in via di decomposizione.

Ci sono poi specie di funghi parassiti di insetti o ragni che usano i corpi di questi animali come luoghi in cui crescere, e che in alcuni casi possono trasformarli in temporanei mezzi di trasporto per raggiungere ambienti favorevoli al loro sviluppo. Fa così l’Ophiocordyceps unilateralis, un fungo delle foreste tropicali, che è capace di trasformare le formiche di una certa specie in delle specie di burattini o zombie al proprio servizio. Una formica infettata dal fungo è spinta a salire su una pianta (cosa che normalmente non farebbe) e mordere una foglia: il fungo poi cresce attraverso le zampe della formica fino alla pianta, digerisce il corpo dell’insetto e fa spuntare un gambo dalla sua testa. Dal gambo poi si diffondono le spore sulle formiche sottostanti.

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