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  • Mercoledì 18 gennaio 2023

La città francese di Amiens ha chiesto a Madonna di prestarle un quadro

È la Diana ed Endimione di Jérôme-Martin Langlois, che si pensò a lungo distrutto ma che potrebbe trovarsi nella casa della cantante

(Wikimedia Commons)
(Wikimedia Commons)

Alcuni giorni fa un’inchiesta del giornale francese Le Figaro ha ipotizzato con molti argomenti che un quadro di grande valore che si pensava disperso o distrutto dalla Prima guerra mondiale, Diana ed Endimione del pittore francese Jérôme-Martin Langlois, si trovi attualmente nella casa della cantante Madonna: il quadro apparteneva alla città di Amiens, nel nord della Francia, che ora ha chiesto a Madonna di prestarglielo per tutto il 2028, anno in cui la città aspira a diventare Capitale europea della cultura.

Secondo la ricostruzione di Le Figaro, Madonna acquistò regolarmente il quadro (o una sua copia praticamente identica, non si può essere sicuri prima di averlo analizzato) a un’asta a New York nel 1989 per 1,3 milioni di dollari, che in quel momento era il triplo del suo valore stimato. Il quadro non aveva né la firma di Langlois né la data: nessuno lo riconobbe fino al 2015, quando un curatore d’arte di Amiens lo notò sullo sfondo di una foto scattata a Madonna nella sua casa e pubblicata dalla rivista francese Paris Match.

La sindaca di Amiens, Brigitte Fouré, ha inviato un messaggio pubblico a Madonna in cui spiega di non mettere in dubbio la legittimità della sua proprietà sul quadro, ma allo stesso tempo le chiede di prestarlo alla città, in modo da renderla più competitiva per essere scelta come “Capitale europea della cultura”: un’iniziativa dell’Unione Europea per cui ogni anno viene eletta una diversa capitale della cultura, con l’obiettivo di promuovere e valorizzare internazionalmente il patrimonio artistico di alcune particolari città.

«Madonna, lei probabilmente non conosce la città di Amiens, di cui io ho l’onore di essere sindaca, ma da qualche giorno si è creato un legame particolare tra lei e la nostra città», ha detto Fouré in un messaggio pubblicato sul suo profilo Facebook. «Mi piacerebbe molto se nel 2028 ci potesse prestare il quadro, in modo che gli abitanti di Amiens possano riscoprire l’opera e apprezzarla». Madonna non ha ancora risposto alla richiesta, né alle domande dei giornali internazionali che hanno provato a contattarla.

Il quadro fu commissionato a Langlois nel 1819 dal re francese Luigi XVIII, che lo mise poi nel salone di Diana della reggia di Versailles, l’antica residenza dei re di Francia a pochi chilometri da Parigi. Nel 1873 fu acquistato dallo stato francese e finì poi al Louvre, che si ritiene lo prestò ad Amiens prima della Prima guerra mondiale, ha detto Fouré. Durante la guerra se ne persero le tracce, e per molto tempo si pensò che fosse stato distrutto durante i bombardamenti.

Rappresenta Diana, dea romana della Caccia e della Luna, e il pastore Endimione. Secondo alcune versioni del mito, Diana si era innamorata di Endimione, descritto come molto bello, e aveva chiesto al padre Giove, re degli dei, di farlo addormentare per sempre per poterlo contemplare ogni notte, essendo lei una dea casta e dovendo limitare il suo desiderio. In altre versioni Diana si limita a contemplarlo ogni notte mentre dorme, per le stesse ragioni.

L’opera mostra proprio la contemplazione di Diana. Fu un soggetto molto rappresentato, e da molti pittori, tra il Diciassettesimo e il Diciottesimo secolo, soprattutto perché ritenuto molto adeguato agli arredi delle stanze da letto.

(Wikimedia commons)