Il 25 e il 26 gennaio è stato annunciato uno sciopero dei distributori di carburante, in polemica con il governo di Giorgia Meloni

(ANSA/ALESSANDRO DI MARCO)
(ANSA/ALESSANDRO DI MARCO)

I gestori dei distributori di carburante hanno annunciato uno sciopero che durerà dalle 19 del 24 gennaio alle 7 del 27 gennaio: in sostanza i distributori dovrebbero restare chiusi il 25 e il 26 gennaio. Nella nota con cui è stato comunicato lo sciopero, le associazioni di categoria (Faib-Confesercenti, Fegica e Figisc-Confcommercio) hanno esplicitamente criticato il governo di Giorgia Meloni, perché negli ultimi giorni alcuni suoi membri avevano attribuito la responsabilità dei rincari del carburante alle speculazioni dei distributori: «L’impressione che la categoria ha tratto da questa vicenda è quella di un esecutivo a caccia di risorse per coprire le proprie responsabilità politiche», si legge nel comunicato, in cui si annuncia anche un presidio dei lavoratori sotto Palazzo Montecitorio, la sede della Camera dei deputati.

Martedì il Consiglio dei ministri aveva approvato una serie di misure sui prezzi del carburante, con l’obiettivo dichiarato di aumentare la trasparenza sui prezzi decisi dai distributori e contrastare eventuali speculazioni. Anche considerando i fenomeni esistenti di speculazione, la ragione principale dell’aumento dei prezzi è però che dall’inizio dell’anno il governo ha eliminato del tutto lo sconto sulle accise che era stato messo in atto mesi fa dal governo di Mario Draghi.

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