Il 2023 sarà un anno brutto per l’economia del mondo, dice la direttrice del FMI

«Riteniamo che un terzo dell'economia mondiale sarà in recessione»

Kristalina Georgieva (Carsten Koall/Getty Images)
Kristalina Georgieva (Carsten Koall/Getty Images)

Domenica la direttrice del Fondo Monetario Internazionale (FMI, l’organismo che monitora la stabilità finanziaria globale), Kristalina Georgieva, ha detto in un’intervista a Face The Nation, un programma televisivo della rete americana CBS, che dal punto di vista economico il 2023 sarà «più duro dell’anno che ci lasciamo alle spalle» e che il FMI ritiene che «un terzo dell’economia mondiale sarà in recessione». La causa sarà il rallentamento delle principali economie del mondo, quelle di Stati Uniti, Cina e Unione Europea.

Da tempo il FMI, così come altre istituzioni economiche internazionali, sostiene che nel 2023 la crescita economica mondiale sarà molto limitata, e che potrebbe essere un anno più duro del 2021 e del 2022. Le ragioni principali riguardano la guerra in Ucraina, che ha provocato tra le altre cose una grave crisi energetica in Europa, e l’aumento dell’inflazione in tutto l’Occidente, che ha portato le banche centrali ad aumentare i tassi d’interesse, danneggiando così la crescita.

A questo si aggiunge il probabile rallentamento dell’economia cinese, provocato tra le altre cose dalla pesante ondata di contagi cominciata dopo la fine improvvisa delle restrizioni volute dal governo. Non è ancora chiaro quanto i contagi influiranno sull’economia, né quanto sia grave la situazione in Cina, ma Georgieva sostiene che nel 2023 la crescita della Cina potrebbe non superare la media della crescita mondiale per la prima volta in 40 anni.

A ottobre il FMI aveva tagliato le previsioni di crescita del PIL mondiale, portandole da 2,9 per cento a 2,7 per cento: è il dato più basso dal 2001, con l’eccezione della crisi finanziaria del 2008 e della crisi provocata dalla pandemia nel 2020. L’Italia, secondo il FMI, nel 2023 entrerà in recessione e il PIL si ridurrà dello 0,2 per cento.

Più di recente, Georgieva aveva scritto su Twitter che «il 2023 sarà un anno difficile per il mondo».