La compagnia petrolifera statunitense Exxon Mobil ha fatto causa all’Unione Europea per la tassa sugli extraprofitti

(AP Photo/Matt Rourke)
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La compagnia petrolifera statunitense Exxon Mobil ha fatto causa all’Unione Europea per la cosiddetta tassa sugli extraprofitti, cioè i guadagni eccezionali avuti dalle società che producono o vendono energia, gas o elettricità col rialzo dei prezzi dovuti alla crisi energetica e all’invasione dell’Ucraina. Secondo Exxon Mobil l’Unione Europea ha agito oltre i limiti della sua autorità, con una tassa controproducente perché scoraggia gli investimenti sul territorio europeo.

La tassa sugli extraprofitti era stata decisa lo scorso settembre e dovrebbe entrare in vigore il prossimo 31 dicembre: prevede un prelievo di almeno il 33 per cento su qualsiasi profitto imponibile del 2022 e del 2023 che superi di almeno il 20 per cento i profitti medi ottenuti tra il 2018 e il 2021. Exxon Mobil è uno dei maggiori fornitori di petrolio in Europa e lo scorso ottobre aveva dichiarato un profitto trimestrale di circa 20 miliardi di dollari. Secondo il direttore finanziario della società, la tassa introdotta dall’Unione costerà al gruppo circa 2 miliardi di dollari. La causa intentata da Exxon Mobil verrà valutata dal Tribunale dell’Unione Europea.