A Rocca di Neto, in provincia di Crotone, sono state arrestate 18 persone accusate di attività legate alla ’ndrangheta

(ANSA/ UFFICIO STAMPA POLIZIA DI STATO)
(ANSA/ UFFICIO STAMPA POLIZIA DI STATO)

Lunedì a Rocca di Neto in provincia di Crotone, in Calabria, sono state arrestate 18 persone accusate a vario titolo di essere coinvolte in attività legate alla ’ndrangheta. Alcune di loro avrebbero lavorato anche all’estero, in particolare negli Stati Uniti, gestendo una serie di attività illecite, tra cui un giro di estorsioni: sono state svolte alcune perquisizioni anche a New York, compiute con la collaborazione dell’FBI, l’agenzia investigativa federale statunitense.

Secondo il Corriere della Calabria nell’inchiesta sono indagate in tutto 32 persone. Nelle operazioni per gli arresti a Rocca di Neto sono stati impiegati circa 200 agenti di polizia.

L’indagine era stata avviata nel 2020 da Nicola Gratteri, procuratore a Catanzaro, noto per le sue attività contro la criminalità organizzata. Gli altri reati di cui le persone arrestate sono accusate includono associazione di tipo mafioso finalizzata al narcotraffico e porto e detenzione illegale di armi e munizioni.