In Slovacchia è caduto il governo di Eduard Heger, del partito di ispirazione populista Gente Comune

Il primo ministro uscente slovacco Eduard Heger (Jaroslav Novak/TASR via AP)
Il primo ministro uscente slovacco Eduard Heger (Jaroslav Novak/TASR via AP)

Giovedì, dopo una crisi politica durata mesi, in Slovacchia è caduto il governo guidato dal primo ministro Eduard Heger, del partito di ispirazione populista Gente Comune, con una mozione di sfiducia votata da 78 parlamentari: 2 in più dei 76 richiesti tra i 150 totali del parlamento slovacco. Il voto di sfiducia era stato chiesto dal partito di ispirazione liberale Libertà e Solidarietà, che lo scorso settembre si era ritirato dalla coalizione di governo accusando Heger di incompetenza e di non aver portato a termine gli impegni presi per combattere la corruzione. Ora il presidente slovacco dovrà nominare un nuovo primo ministro: esponenti di più partiti hanno chiesto elezioni anticipate (quelle regolarmente previste sarebbero a febbraio del 2024), ma per indirle serve il sostegno di due terzi del parlamento.

Il governo di Heger si era insediato ad aprile del 2021, anche in quel caso dopo una lunga crisi culminata con le dimissioni dell’ex primo ministro Igor Matovič, populista e appartenente allo stesso partito di Heger. La crisi era iniziata a causa di una controversa decisione di Matovič, presa all’insaputa della maggioranza che lo sosteneva, di acquistare due milioni di dosi del vaccino russo Sputnik V, nonostante non ne fosse stato ancora autorizzato l’uso dalle istituzioni europee. Dopo molte pressioni Matovič aveva accettato di scambiare il proprio incarico con Heger ed era diventato ministro delle Finanze all’interno del suo governo.