Chi è Bernard Arnault

L'imprenditore francese a capo del gruppo LVMH che secondo Bloomberg ha scalzato Elon Musk dal primato di persona più ricca del mondo

(AP Photo/Thibault Camus)
(AP Photo/Thibault Camus)

Secondo il Bloomberg Billionaires Index, una classifica dei miliardari fatta dall’agenzia di stampa internazionale Bloomberg, martedì l’imprenditore francese Bernard Arnault è diventato la nuova persona più ricca al mondo. Prima questo primato apparteneva all’imprenditore Elon Musk, tra le altre cose proprietario di Twitter e amministratore delegato di Tesla, che nel 2021 aveva a sua volta scalzato il fondatore di Amazon Jeff Bezos.

Arnault ha 73 anni, è presidente, amministratore delegato e principale azionista della multinazionale francese del lusso LVMH: secondo le stime il suo patrimonio ammonta a 170 miliardi di euro. Nel corso della sua carriera è stato definito in molti modi, «da Papa della moda» a «lupo in cashmere» e «ricco coglione». Da quando esiste la classifica di Bloomberg, è la prima volta che un miliardario europeo ottiene il primato di persona più ricca del mondo.

Arnault è nato a Roubaix, una piccola città nel nord della Francia, al confine col Belgio. Dopo gli studi era andato a lavorare per l’azienda di famiglia, la Ferret Savinel, che operava nel settore dell’edilizia e dei lavori pubblici e nei dieci anni successivi l’aveva fatta diventare un’impresa immobiliare di successo. Negli anni Ottanta andò a espandere gli affari dell’azienda negli Stati Uniti.

Quando tornò aveva messo da parte una piccola fortuna che decise di investire nel settore del lusso. Acquisì il gruppo tessile Boussac Saint-Freres, che possedeva il prestigioso marchio Christian Dior e i grandi magazzini parigini Le Bon Marché. L’azienda era in bancarotta e Arnault non solo riuscì a salvarla, ma con i guadagni che ne derivarono arrivò alla fondazione del gruppo LVMH, che oggi è uno dei più grossi al mondo assieme a Kering, Richemont ed Estée Lauder.

La famiglia Arnault possiede oggi circa il 47 per cento delle azioni di LVMH, che è proprietaria di oltre settanta marchi e aziende del lusso tra le più famose al mondo: Bulgari, Fendi, Céline, Marc Jacobs, Givenchy, Kenzo, Loro Piana, Louis Vuitton, Tiffany & Co., Sephora, Le Bon Marché e molti altri. In particolare, la fortuna di Arnault deriva dalle azioni di Christian Dior, di cui possiede il 97,5 per cento, e che controlla a sua volta circa il 41 per cento del gruppo LVMH. Il restante 6 per cento è dato dalle azioni di altri membri della famiglia.

– Leggi anche: Quando LVMH comprò tutto Christian Dior

LVMH si chiama così perché nacque nel 1987 dalla fusione dell’azienda di accessori Louis Vuitton e l’azienda di vini e alcolici di lusso Moët Hennessy. La fusione fu pensata e guidata proprio da Bernard Arnault, che riuscì a mettere d’accordo le due parti e qualche anno dopo divenne azionista di maggioranza del gruppo. A partire dagli anni Novanta, poi, portò avanti una strategia molto aggressiva basata sull’acquisizione di importanti marchi del settore dei beni di lusso, che portò il gruppo a diventare quello che è oggi. L’ultima importante acquisizione di Arnault è stata quella da oltre 15 miliardi di dollari della storica azienda di gioielli di lusso Tiffany & Co. a gennaio del 2021, considerata una delle più grandi di sempre nel settore del lusso.

Arnault, inoltre, fu tra i primi nel settore a capire che il mercato cinese sarebbe diventato uno dei più importanti e aprì il primo negozio di Louis Vuitton a Pechino già nel 1992. Ma la sua lungimiranza e capacità strategica riguardarono anche decisioni più strettamente legate alla moda, come per esempio quella di assumere Marc Jacobs come direttore creativo di Louis Vuitton quando era ancora un giovane designer, o chiedere allo stilista inglese John Galliano, oggi considerato uno dei più importanti di sempre, di modernizzare Givenchy e poi Christian Dior.

Tra i suoi fallimenti invece ci fu il tentativo finito male di acquisire Gucci: dopo una lunga competizione, nel 2001 il controllo dell’azienda (che ora fa parte del gruppo Kering) fu preso dal miliardario francese François Pinault.

Come tutti i miliardari, Arnault è stato spesso soggetto a critiche. Nel 2012 fu coinvolto in uno scandalo per aver chiesto la cittadinanza belga, secondo molti nel tentativo di evitare un grosso aumento di tasse introdotto dal presidente François Hollande. Più di recente, aveva fatto parlare di sé per aver deciso di vendere il jet privato aziendale in seguito al dibattito che era nato in Francia dopo che un account Twitter aveva cominciato a tracciare gli spostamenti e l’impatto ambientale dei jet di alcuni personaggi in vista. In un’intervista in radio, Arnault aveva poi commentato dicendo: «il risultato ora è che nessuno può vedere dove vado perché quando voglio spostarmi su un aereo privato lo affitto».

A differenza di Elon Musk, Bernard Arnault è una persona molto riservata, che compare raramente in pubblico e non usa i social network. Ha avuto cinque figli da due mogli e tutti oggi lavorano nel gruppo o in una delle sue aziende. È noto per avere una dieta molto rigida, per essere un assiduo giocatore di tennis e un appassionato d’arte. Fu lui a volere l’apertura della Fondazione Louis Vuitton, il museo d’arte e centro culturale aperto a Parigi nel 2014 e gestito da LVMH.

Dopo le perdite degli ultimi anni dovuti soprattutto alla pandemia e alla crisi economica che ne è derivata, nel 2021 LVMH si è ripresa molto bene e ha fatturato 64 miliardi di euro. La scalata di Arnault nella classifica di Bloomberg però è dovuta soprattutto al recente acquisto di Twitter da parte di Musk, che è costato circa 44 miliardi di dollari, e al cattivo andamento in borsa delle sue altre aziende, che gli avrebbero fatto perdere da gennaio circa 100 miliardi di dollari.

Oltre alle azioni di LVMH, si stima che Arnault possieda circa 9,4 miliardi di euro in liquidità e una serie di altri beni.