Le curiose case ottagonali negli Stati Uniti

Si diffusero a metà dell'Ottocento per via di alcune credenze sui loro presunti benefici: ce ne sono ancora alcune centinaia

Una casa a pianta ottagonale costruita nel 1879 a Shirley, in Indiana (Wikimedia Commons)
Una casa a pianta ottagonale costruita nel 1879 a Shirley, in Indiana (Wikimedia Commons)
Caricamento player

In Europa, Italia compresa, la pianta ottagonale è tipica di alcuni battisteri piuttosto famosi e della celebre fortezza di Castel del Monte, in Puglia. Negli Stati Uniti invece esistono anche delle case fatte in questo modo: ce ne sono diverse centinaia, alcune abitate ancora oggi e altre in rovina. Furono costruite perlopiù a metà dell’Ottocento e oggi destano una grande curiosità per via della loro forma insolita, ma anche per la loro storia.

Come ha raccontato in un recente articolo il New York Times, infatti, la persona che contribuì maggiormente a diffondere la moda delle case a pianta ottagonale negli Stati Uniti fu Orson Squire Fowler, uno dei principali sostenitori della frenologia, una pseudoscienza secondo cui i rilievi o le depressioni sul cranio degli esseri umani condizionavano le loro funzioni psichiche e la loro personalità. La diffusione di queste abitazioni si deve in particolare alla convinzione che fossero più efficienti e salutari di quelle costruite con pianta tradizionale.

Nel suo libro del 1848 The Octagon House: A Home for All (“L’abitazione ottagonale, una casa per tutti”), Fowler sosteneva che le forme della natura fossero «perlopiù sferiche», e che pertanto anche le case ideali dovessero seguire questa tendenza. Dal momento che costruire case con una pianta rotonda era particolarmente difficile e costoso, suggerì quindi di costruirle con piante a ottagono, che le si avvicinavano.

In generale le case a pianta ottagonale negli Stati Uniti sono edifici di due piani che hanno un tetto piatto e sovrastato da una torretta o una cupola centrale. A volte hanno anche una veranda che le circonda su tutti i lati. Nella gran parte dei casi le stanze si sviluppavano attorno a una scala a chiocciola disposta al centro dell’edificio. La pianta ottagonale permetteva una certa libertà nella disposizione degli ambienti: inevitabilmente però alcune stanze avevano forme irregolari, con angoli acuti, motivo per cui venivano usate come armadi o ripostigli e oggi danno qualche grattacapo a chi le deve arredare.

La pianta di una casa ottagonale pensata da Orson Squire Fowler (Wikimedia Commons)

Secondo Fowler, gli edifici con pianta ottagonale erano pratici, esteticamente più belli e portavano anche benefici in termini di salute. Visto che tutte le stanze potevano essere collegate tra loro, potevano favorire una gestione migliore degli spazi; inoltre, le finestre su tutti i lati e la scala che collegava i piani al tetto avrebbero permesso di far entrare più luce e assicurato una buona ventilazione. Molte persone che le facevano costruire o le abitavano inoltre erano convinte che la loro particolare forma impedisse ai fantasmi di nascondercisi e quindi li rendesse più facili da trovare e catturare.

Una casa con pianta ottagonale a Danbury, in Connecticut (Daniel Case, Wikimedia Commons)

Tra il 1850 e la fine del secolo furono costruite circa 1.500 case ottagonali, soprattutto nel Nord-est degli Stati Uniti e nel Midwest, il modo in cui è chiamato l’insieme degli stati a ovest delle prime colonie americane, situate lungo la costa orientale (per esempio Ohio, Illinois e Indiana). Tra queste ci sono quella fatta costruire nel 1859 ad Hammondsport (New York) da T. M. Younglove, che fu abitata dai suoi eredi fino agli anni Sessanta, o quella che si trova a Marion, in Virginia, con 17 stanze e dieci ripostigli: voluta dall’imprenditore del settore tessile Abijah Thomas, oggi è disabitata e non si può visitare, ma è circondata da una serie di leggende legate alle presunte punizioni subite dagli schiavi di Thomas proprio in una di queste stanze, soprannominata “dark room” (la stanza oscura).

– Leggi anche: Il minimalismo fa assomigliare tutto?

Ci sono due case ottagonali anche a San Francisco, tra cui la McElroy House, che fu costruita nel 1861 e oggi è usata come spazio espositivo.

Alcune nel tempo sono state ristrutturate o ampliate. Altre invece sono andate in rovina, compresa quella in cui viveva lo stesso Fowler, che aveva quattro piani e 60 stanze e si trovava a Fishkill, un centinaio di chilometri a nord di New York.

Una casa con pianta ottagonale ad Akron, New York (Wikimedia Commons)

Il New York Times ha spiegato che gran parte delle convinzioni rispetto ai presunti benefici delle case ottagonali è stata ridimensionata, mentre altre sembrano ancora avere un senso, quantomeno a detta di chi ci abita.

Per esempio un architetto che ne ha comprata e ristrutturata una a Irvington, nello stato di New York, ha detto che in effetti le case con pianta ottagonale come la sua ricevono molta più luce rispetto a case con pianta quadrata o rettangolare, che in certi momenti della giornata sono illuminate solo di striscio. Bob Pesce, un ceramista che vive con suo marito in un’altra casa ottagonale nello stesso stato, sostiene invece che malgrado le forme piuttosto bizzarre le stanze tendano a comunicare in maniera fluida le une con le altre e si prestino bene a eventuali ristrutturazioni.

Dalla fine degli anni Sessanta dell’Ottocento comunque ne furono costruite sempre meno, forse per via dei costi troppo alti rispetto alle case tradizionali, ha ipotizzato Joseph Pell Lombardi, l’architetto di Irvington. In alcuni casi, però, se ne stanno costruendo anche di nuove: sia per sfruttare la vista che possono offrire i loro otto lati, sia per motivi più concreti, in particolare in zone che sono soggette al passaggio di uragani. Nelle case con pianta ottagonale i tetti sono fissati su più lati rispetto ai tetti delle case tradizionali e quindi è più difficile che vengano scoperchiati; l’ampiezza degli angoli tra le pareti esterne inoltre rende gli edifici meno vulnerabili a venti molto forti, ha detto al New York Times l’ingegnera Anne D. Cope, responsabile dell’Insurance Institute for Business & Home Safety, un’organizzazione di che si occupa di fare ricerca su come proteggere gli edifici da fenomeni meteorologici estremi.

– Leggi anche: Bologna sta diventando più rossa?