Cesare Picco a Peccioli, per tutti

Cosa sarà il concerto gratuito di venerdì sera all'interno del programma di eventi in collaborazione col Post

Il programma della rassegna di presentazioni di libri che si tiene ogni anno poco prima di Natale a Peccioli, con la collaborazione del Post e il coordinamento del suo direttore Luca Sofri, quest’anno è arricchito da un evento musicale, il concerto del pianista Cesare Picco che si terrà venerdì 9 nello spazio del cinema Passerotti restaurato e sul suo fondale delle colline toscane. Picco, che ha già collaborato col Post e ha una ricca e varia carriera artistica con ammirazioni italiane e internazionali, racconta così il progetto pensato per la serata: «Raccontare storie coi suoni in una rassegna di libri, è quello che farò a Peccioli. Lo farò immergendo il pubblico nella penombra, non nel vero e proprio buio come sono abituato a fare nei miei “Blind Date”, ma in quella speciale condizione notturna in cui “le cose reali nell’ombra, non sembrano più reali dei sogni”, come è scritto in uno dei miei romanzi preferiti, il Genji Monogatari, capolavoro giapponese di mille anni fa. Che la letteratura sia terreno di spunti meravigliosi per chi fa musica, lo sapete bene. A volte basta una frase a farti disegnare nella mente una canzone o un intero album».

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Il concerto è a ingresso libero, grazie all’organizzazione da parte della Fondazione Peccioliper, che ha investito ulteriormente sul far crescere il progetto della rassegna dopo le grandi partecipazioni negli anni passati. Dice ancora Picco: «Ho sempre voluto raccontare storie con i suoni, il suono in sé è già per me il personaggio del racconto, che sia puro suono di pianoforte o un beat di cassa che non ci fa stare fermi. E la notte dipinge una condizione privilegiata per l’ascolto dei suoni. Sensi all’erta, immaginazione a mille, questa la situazione ideale per i suoni che possono farci toccare il loro potere: comandano loro, decidono loro dove portarci e cosa raccontare. La musica è l’unica forza che può farci vivere la materia di cui sono fatti i sogni».