A Varsavia, in Polonia, circa 300 donne hanno manifestato fuori dalla casa di Jaroslaw Kaczynski, il leader del partito al governo, per chiedere maggiori diritti

(AP Photo/Michal Dyjuk)
(AP Photo/Michal Dyjuk)

Lunedì circa 300 donne hanno manifestato a Varsavia, in Polonia, davanti alla casa di Jaroslaw Kaczynski, il leader del partito di destra radicale Diritto e Giustizia che guida il paese dal 2015. La protesta era stata organizzata in seguito ad alcune dichiarazioni dello stesso Kaczynski, secondo cui il calo delle nascite in Polonia sarebbe riconducibile all’abitudine delle donne più giovani di bere troppo alcol, ma ha incluso anche una generale rivendicazione di maggior diritti, in modo particolare sui temi legati all’aborto. La polizia ha impedito alle manifestanti di avvicinarsi troppo alla casa di Kaczynski, mentre venivano urlati vari slogan e mostrati cartelli per chiederne le dimissioni.

Dallo scorso anno in Polonia è estremamente difficile abortire e ci sono limitazioni sulla fecondazione medicalmente assistita. Secondo associazioni e attiviste, il calo delle nascite è legato a numerosi fattori a cominciare proprio dalle regole più severe sull’aborto. Una gravidanza può essere interrotta solamente in caso di stupro o incesto, oppure se la vita della donna è in pericolo a causa di problemi di salute che riguardano il feto. Le eccezioni sono in generale poche e non sempre ci sono tutele a sufficienza. Secondo le attiviste, al calo delle nascite contribuiscono anche la mancanza di assistenza sanitaria adeguata in varie fasi della gravidanza e di una corretta educazione sessuale.

La manifestazione di lunedì è stata organizzata in concomitanza con il 104esimo anniversario del diritto di voto per le donne in Polonia. Le prossime elezioni politiche si terranno nell’ottobre del 2023, ma Diritto e Giustizia deve già affrontare alcune difficoltà interne alla maggioranza di governo e potrebbe perdere consensi nel caso di un ulteriore peggioramento della situazione economica.