La nave italiana Laura Bassi, usata per ricerche scientifiche ed esplorazioni in Antartide, ha soccorso 92 persone migranti nel mar Ionio

La nave oceanica Laura Bassi (via Wikimedia Commons)
La nave oceanica Laura Bassi (via Wikimedia Commons)

Domenica la nave italiana Laura Bassi, che viene usata solitamente per ricerche scientifiche ed esplorazioni dell’Antartide da equipaggi di scienziati e ricercatori, ha soccorso 92 persone migranti nel mar Ionio che viaggiavano in condizioni molto precarie su una barca a vela di 15 metri. I migranti erano quasi tutti provenienti dall’Afghanistan e tra loro c’erano anche 23 bambini: sembra che siano in buone condizioni di salute e sono stati fatti sbarcare a Kalamata, in Grecia, nel sud del Peloponneso.

La Laura Bassi è una nave oceanografica: effettua cioè ricerche sulle caratteristiche delle acque, sull’atmosfera e sul clima. Era partita da Ravenna qualche giorno fa ed era diretta prima in Nuova Zelanda e poi in Antartide, dove ha già operato più volte in passato.

Fu acquistata nel 2019 dall’Istituto nazionale di oceanografia e geofisica sperimentale (OGS), che è un ente pubblico vigilato dal governo attraverso il ministero dell’Università e della Ricerca. È una nave italiana che batte bandiera italiana: quella della bandiera battente è un’argomentazione molto discussa e spesso usata dai partiti di destra per sostenere che le navi ong debbano portare i migranti soccorsi nei paesi di cui battono bandiera. È una tesi però priva di fondamento: secondo il diritto internazionale le persone soccorse devono essere portate semplicemente nel porto sicuro più vicino.

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