Il procuratore locale dello stato di Morelos, in Messico, è accusato di aver insabbiato un femminicidio

Attiviste femministe durante una protesta contro l'uccisione di Ariadna López a Città del Messico, il 7 novembre (AP Photo/ Marco Ugarte)
Attiviste femministe durante una protesta contro l'uccisione di Ariadna López a Città del Messico, il 7 novembre (AP Photo/ Marco Ugarte)

La procura anticorruzione dello stato di Morelos, in Messico, sta indagando sul procuratore locale dello stato, Uriel Carmona, accusato di aver coperto un presunto femminicidio per aiutare un amico, il principale sospettato. Il caso riguarda la morte di Ariadna López, una donna di 27 anni che era stata vista l’ultima volta lo scorso 30 ottobre a Città del Messico e il cui corpo era stato trovato la settimana scorsa lungo un’autostrada a sud della città.

Secondo la procura di Morelos, López era morta per una «grave intossicazione da alcol». Una successiva investigazione della procura di Città del Messico, intervenuta dopo che i genitori della donna avevano segnalato alcune ferite sospette sul suo corpo, ha invece evidenziato che López sarebbe morta a causa di «traumi multipli», come mostrerebbero i segni di presunte percosse trovati sia sul suo collo che in altre parti del corpo.

Un uomo e una donna sono stati arrestati con l’accusa di essere coinvolti nel presunto omicidio di López, che secondo le indagini della procura di Città del Messico sarebbe stato compiuto nell’appartamento dell’uomo, identificato come Rautel N.

Un filmato di sicurezza ripreso il 31 ottobre mostra Rautel N portare fuori dall’appartamento il corpo della donna, che sembra già morta. Lunedì sera Carmona ha detto che la procura «non ha mai detto che non c’era stato un femminicidio, ma che non c’erano le prove per dimostrarlo»; ha aggiunto che le indagini sul caso sono ancora aperte.

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