Una canzone dei Coldplay

L’idea che non tutto sia perduto è sempre rasserenante

(Kevin Winter/Getty Images)
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Le Canzoni è la newsletter quotidiana che ricevono gli abbonati del Post, scritta e confezionata da Luca Sofri (peraltro direttore del Post): e che parla, imprevedibilmente, di canzoni. Una per ogni sera, pubblicata qui sul Post l’indomani, ci si iscrive qui.
Il libro nuovo di Paolo Giordano, molto bello e con una manciata di citazioni musicali, ha in epigrafe un verso di una bella canzone dei Bright Eyes che apriva il loro disco del 2007.
Abbiamo una telegrafica divergenza di opinioni con Nicola Savino sul disco di Taylor Swift, ma ho fatto un fioretto di non esprimermi oltre sull’argomento.
I Soul asylum sono un’onesta band di rocchettari di Minneapolis in giro da quarant’anni: andarono forte a un certo punto negli anni Novanta con una ballatona che si chiamava Runaway train e che parlava tristemente di depressione giovanile e fuga da tutto. Divenne – per via del video – una specie di manifesto dell’impegno ad aiutare chi aveva guai simili, e ora in un’intervista col Guardian loro hanno raccontato la storia della canzone.
Ogni tanto ringrazio universalmente per le mail, le risposte, i racconti che mandate, che sono sempre un piacere, grazie.

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Coldplay

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I Coldplay sono un caso non frequentissimo di band che ha fatto il botto già al suo primo disco (dopo un paio d’anni di rodaggi), e poi non ha smesso più di vendere milionate di dischi: niente difficoltà prima, niente crisi dopo. Poi certo, direte voi, sono i Coldplay: un caso non frequentissimo di successo planetario immenso. Ma che, appunto, iniziò subito: furono bravi a mettere su una rock band da pop songs, e a non mettersi in competizione con gli U2 o i Radiohead e andarsi a cercare una domanda più facile di buona musica e sexyness presso la generazione successiva (ora sono stagionati anche loro, Chris Martin ne ha 45).

Ma dicevo del primo disco, prodotto già con attenzioni e investimenti dalla casa discografica che li aveva individuati. Era il 2000, fin lì si erano fatti notare pochissimo con un paio di EP al paese loro (assemblati a Londra, i quattro vengono da vari angoli dell’isola), e per niente qui da noi.
Qui da noi e nel resto del mondo era un periodo strano per la musica. Per me fu così, dall’ introduzione di Playlist :
“Alla fine del 1999 lavoravo nella redazione del portale (certe parole, invece, arrivano in un battibaleno e in un altro spariscono) di una casa editrice. Eravamo tutti piuttosto giovani e appassionati di quel che succedeva intorno a internet, oltre che richiesti di esserne informati per ragioni professionali. Già da diversi mesi era diventato possibile trovare in rete in formato mp3 molte canzoni e dischi completi, e anche cose che dovevano ancora essere messe in vendita. Ma il procedimento era ancora carbonaro e macchinoso. I dischi – compressi nel nascente formato mp3 – si scaricavano via ftp con dei software non immediatissimi e sistemi di ricerca molto carenti: si scaricava quel che si trovava, ma era difficile cercare qualcosa in particolare. Comunque le prime volte che entrai in questa rete parallela ci trovai i nuovi dischi dei Live, dei Pet Shop Boys e dei Divine Comedy, che sarebbero usciti settimane dopo”.

Fu con quei modi illegali ed eccitanti di allora che entrai precocemente in relazione col primo disco dei Coldplay, vatti a ricordare avendone letto dove. Confesso che non partecipai all’entusiasmo e al successo che ebbe, ma naturalmente – lo dico con imbarazzo per la prevedibilità dei miei gusti – mi piacque molto la canzone conclusiva, quieta e notturna ( non era l’unica), e con quella sospensione e progressione che poi sarebbe stata ripresa in Fix you . E poi, mi ripeto ancora, “l’idea che non tutto sia perduto è sempre rasserenante”.

(il disco, Parachutes , fu scelto tra i candidati al Mercury Prize: quando dico che era un premio ammirevole per qualità, è perché per esempio quell’anno c’erano anche Badly  drawn boy – che vinse -, i Leftfield, i Doves, Nitin Sawhney , i Death in Vegas, Richard Ashcroft; altro che)

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