Il capo dell’agenzia per la cybersicurezza tedesca è stato licenziato per presunti legami con l’intelligence russa

Arne Schönbohm durante una conferenza stampa a Bonn lo scorso agosto (Rolf Vennenbernd/ dpa via AP, file)
Arne Schönbohm durante una conferenza stampa a Bonn lo scorso agosto (Rolf Vennenbernd/ dpa via AP, file)

La ministra dell’Interno tedesca Nancy Faeser ha licenziato il presidente dell’agenzia per la cybersicurezza nazionale (BSI), Arne Schönbohm, per via dei suoi presunti legami con i servizi di intelligence russi. La notizia è stata diffusa dal sito della rivista Spiegel e confermata martedì da un portavoce del ministero. Schönbohm è tra i fondatori di un’associazione chiamata Cybersecurity Council Germany, che riunisce aziende ed esperti di cybersicurezza del settore pubblico e privato. Secondo un servizio trasmesso la settimana scorsa sulla tv tedesca ZDF, una delle aziende che facevano parte del gruppo era stata fondata da un ex funzionario dei servizi segreti russi (l’azienda in questione è stata poi espulsa dal gruppo).

Secondo il portavoce del ministero, le accuse dei presunti legami con la Russia hanno «danneggiato in maniera permanente la fiducia dei cittadini sulla neutralità e sull’imparzialità» nella gestione dell’agenzia. Il portavoce ha aggiunto che è stata aperta un’indagine per chiarire le eventuali responsabilità di Schönbohm, che ha 53 anni ed era presidente della BSI dal 2016. Al momento non si sa chi prenderà il suo posto.

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