Quando fu Elvis a fare il militare

Prestò servizio in Europa tra il 1958 e il 1960, quando era già famosissimo, e per molti versi fu un'esperienza che gli cambiò la vita

(Heinz-Juergen Goettert, dpa, ANSA)
(Heinz-Juergen Goettert, dpa, ANSA)
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Lunedì è stato annunciato che prossimamente tutti i membri della famosissima band di pop sudcoreano (K-pop) dei BTS faranno il servizio militare, che in Corea del Sud è obbligatorio per tutti gli uomini adulti, con qualche eccezione. Martedì tuttavia il ministero della Difesa della Corea del Sud ha fatto sapere che i sette membri della band, che ha milioni di fan in tutto il mondo, potranno continuare a partecipare a eventi «nazionali» e di «interesse pubblico» anche durante il servizio militare.

La possibilità di continuare a esibirsi pur essendo arruolato nell’esercito fu offerta a suo tempo anche a Elvis Presley, che prestò servizio militare dal 1958 al 1960, quando era già un famosissimo cantante rock’n roll. Fu una storia enorme e piuttosto unica, e per molti versi quell’esperienza cambiò profondamente sia la sua vita che la sua carriera.

Elvis firma un autografo al suo arrivo a Bremerhaven, in Germania, il primo ottobre del 1958 (AP Photo)

L’8 gennaio del 1956, al suo 21esimo compleanno, Elvis diventò idoneo per essere arruolato per il servizio militare obbligatorio, come tutti i giovani americani della sua stessa età. Negli stessi giorni stava registrando alcune canzoni per il suo disco di debutto, Elvis Presley, che poi finì per dieci settimane al primo posto della classifica di Billboard dei più venduti.

Ricevette la convocazione per entrare nell’esercito nel dicembre del 1957, quando aveva già raggiunto il successo mondiale e inciso alcuni dei suoi brani più celebri, tra cui “Love me Tender” e “Jailhouse Rock”, che davano peraltro il nome a due film in cui aveva recitato (usciti in italiano come Fratelli rivali e Il delinquente del rock’n roll). A quel punto, era così famoso da essere desiderato da tutti i corpi dell’esercito.

Pur di avere Elvis, la marina militare statunitense aveva proposto di creare la “Elvis Presley company”, un gruppo speciale composto da lui e da alcuni suoi amici di Memphis, la sua città. L’aeronautica militare invece avrebbe voluto sfruttare la sua immagine per attirare i giovani nei centri di reclutamento. Elvis avrebbe anche avuto la possibilità di unirsi agli Special Services, una sezione dedicata all’intrattenimento delle truppe, che gli avrebbe permesso di concludere il servizio militare dopo un addestramento di base di sei settimane. Alla fine fu convinto – malvolentieri – dal suo famoso e controverso manager, il Colonnello Tom Parker, a prestare servizio come soldato semplice nell’esercito.

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Secondo alcune biografie l’arruolamento di Elvis fu visto in maniera molto positiva sia dai commilitoni che da molti genitori, che lo consideravano un personaggio con un’influenza negativa sui costumi della società statunitense dell’epoca. Molti, racconta il Washington Post, si chiedevano inoltre come sarebbe cambiato lui e come sarebbero cambiate la sua carriera e la sua immagine.

Nel marzo del 1958, quando fu arruolato, dovette tra le altre cose tagliare le basette e i suoi capelli pettinati all’indietro, tra gli elementi più distintivi del suo stile. All’epoca Time scrisse che anche se il barbiere gli aveva accorciato di un buon paio di centimetri le basette era ancora «estremamente attraente per essere nell’esercito».

Elvis osserva una mappa con alcuni commilitoni in una caserma a Friedberg, in Germania (Bohnacker, dpa, ANSA)

Nei primi mesi Elvis prestò servizio negli Stati Uniti e poi fu mandato a Friedberg, a nord di Francoforte, in Germania, dove inizialmente fece da autista per il mezzo militare del suo capitano (un lavoro che aveva fatto all’inizio della carriera). Le ragazze lo seguivano ovunque andasse e alcune cercavano di scavalcare le recinzioni della caserma dove alloggiava per cercare di vederlo, racconta BBC. Fu perciò trasferito in un altro reparto.

Secondo le sue biografie e i racconti dei suoi commilitoni svolse il servizio militare in maniera diligente, ma un po’ come tutti, quando possibile, amava bere e fare festa.

Durante un viaggio a Monaco di Baviera Elvis rimase coinvolto in una zuffa tra un uomo tedesco e un soldato che era assieme a lui, Rex Mansfield. Elvis «stese» il tedesco e «lo fece scivolare lungo il muro», raccontò Mansfield in un’intervista alla BBC. In un viaggio a Parigi invece andò in un club di spogliarelliste con altri soldati e ne riportò alcune in albergo. Alcuni soldati del suo plotone furono anche reclutati come comparse nelle riprese di alcune scene del film Cafè Europa (G.I. Blues), girato in parte proprio durante il suo servizio militare.

Elvis fu promosso sergente nel gennaio del 1960 e concluse il servizio il primo marzo successivo. In una successiva intervista disse che la gente si aspettava che avrebbe «fatto qualche guaio o combinato qualche casino in un modo o nell’altro». «Pensavano che non ce l’avrei fatta e tutto il resto, quindi ero determinato a superare qualsiasi limite» per provare sia a loro sia a sé stesso che si sbagliavano, raccontò.

Elvis durante la conferenza stampa a Friedberg in occasione del congedo, il primo marzo del 1960 (dpa, ANSA)

Nei due anni di servizio militare comunque accaddero alcune cose che cambiarono la vita di Elvis e condizionarono anche la sua carriera.

Nell’agosto del 1958, pochi mesi dopo che aveva preso servizio, morì sua madre, Gladys Presley, alla quale era molto legato. Sempre in questo periodo conobbe l’allora 14enne Priscilla Beaulieu, figlia di un ufficiale dell’esercito statunitense, che poi sposò nel 1967.

Nella biografia Careless Love: The Unmaking of Elvis Presley, lo scrittore e critico musicale Peter Guralnick racconta inoltre che durante il militare Elvis cominciò a prendere quotidianamente anfetamine, farmaci con effetto stimolante che creano rapidamente dipendenza, che consumava sia in compagnia di altri soldati che con la fidanzata. Iniziò poi a prenderli anche assieme agli antidolorifici.

Come scrisse il Washington Post in occasione della sua morte, avvenuta nel 1977 a 42 anni, quando Elvis ritornò negli Stati Uniti scoprì peraltro che in sua assenza i gusti in termini di rock’n roll «erano decisamente cambiati». Buddy Holly e Ritchie Valens, due tra i più promettenti musicisti rock dell’epoca, erano morti in un incidente aereo il 3 febbraio del 1959. Nel dicembre successivo il celebre chitarrista rock Chuck Berry era stato arrestato e incarcerato per aver portato una ragazzina di 14 anni in un altro stato per «scopi immorali»; al contempo, il famosissimo pianista rock’n roll Jerry Lee Lewis era finito al centro di uno scandalo per aver sposato una cugina 13enne. Di lì a poco Beatles e Rolling Stones avrebbero per così dire colmato una sorta di vuoto lasciato da questi musicisti.

Dopo essere tornato negli Stati Uniti Elvis cambiò stile musicale per dedicarsi più spesso a ballate lente e romantiche come “It’s Now or Never” e “Are You Lonesome Tonight”. Continuò a registrare dischi e a comparire in vari film, ma dal 1961 smise quasi completamente di esibirsi dal vivo per quasi otto anni e al contempo cominciò a evitare sempre più spesso le persone.

Nel 1968 Elvis cominciò di nuovo a comparire in tv e a fare concerti, e l’anno dopo cominciò la celebre serie di centinaia di spettacoli all’International Hotel di Las Vegas. Le sue esibizioni però diventarono sempre più faticose e meno entusiasmanti, tanto che alla fine degli anni Sessanta «era quasi un totale recluso», scrisse nel suo necrologio Rolling Stone. Nel 1973 divorziò da Priscilla e negli anni successivi l’uso di farmaci e droghe cominciato durante il servizio militare fece peggiorare notevolmente la sua salute, portando infine alla sua morte.

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