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  • Lunedì 10 ottobre 2022

Il gran ritorno della Barcolana, a Trieste

Dopo due edizioni sfortunate, la regata si è conclusa con un vivace testa a testa in mezzo a oltre 1.600 imbarcazioni partecipanti

(AP Photo/Paolo Giovannini)
(AP Photo/Paolo Giovannini)
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Domenica a Trieste si è tenuta la 54ª edizione della Barcolana, una delle regate veliche più importanti e partecipate al mondo, che per certi versi sta a Trieste così come il Palio sta a Siena. Dopo che nel 2020 era stata annullata per maltempo e dopo che nel 2021 si era svolta tra tanti problemi dovuti alla pandemia e alla bora, quest’anno si sono iscritte 1.614 imbarcazioni, quasi duecento delle quali arrivate dall’estero. Per la prima volta nella storia ha vinto una barca statunitense, Deep Blue, e per la prima volta ha vinto una donna: l’armatrice e timoniera Wendy Schmidt.

La Barcolana, che grazie al bel tempo si stima sia stata seguita da alcune centinaia di migliaia di persone in quest’ultima edizione, è particolare perché unisce in una sola competizione i cosiddetti «velisti della domenica» e i professionisti, le semplici barche a vela private e i più costosi scafi da competizione.

Deve il suo nome al rione triestino di Barcola e si tiene da tradizione nella seconda domenica di ottobre: da qui il suo nome completo, “Regata internazionale Coppa d’Autunno”. La prima edizione si tenne nel 1969, quando il segnale di partenza fu dato con uno straccio rosso e le imbarcazioni al via erano poco più di cinquanta.

Negli anni, anche grazie alla non comune possibilità di osservare gran parte della scenografica regata sia dalle rive del golfo di Trieste che dalle vicine alture del Carso, la Barcolana è diventata sempre più partecipata e seguita. Nel 2018 — anno della sua cinquantesima edizione — arrivò ad avere 2.689 imbarcazioni iscritte, diventando la più partecipata al mondo.

Oltre al solito colpo d’occhio di migliaia di barche nel golfo di Trieste, la Barcolana di quest’anno è stata una gara avvincente e veloce, caratterizzata da un lungo testa a testa tra Deep Blue e Arca SGR, la barca con un equipaggio perlopiù triestino che aveva vinto quattro delle ultime cinque edizioni. Secondo Mitja Gialuz, presidente del comitato organizzatore, è stata «una regata incredibile, forse la più bella della storia».

Così come nelle ultime edizioni, si è tenuta su un percorso di 13 miglia nautiche (quasi 25 chilometri), con partenza e arrivo davanti al porto di Trieste. Poco dopo il segnale di partenza dato dall’Amerigo Vespucci, il veliero che fa da nave scuola per la Marina militare italiana, e quando il vento aveva già iniziato a farsi più intenso, la Barcolana si è trasformata in quello che in gergo velico si chiama match race: una gara tra due imbarcazioni (in genere identiche) come è per esempio la Coppa America.

Deep Blue, che a bordo aveva il navigatore triestino Andrea Visentini, ha vinto la regata in 57 minuti e 47 secondi, uno dei tempi più veloci di sempre, e con un minuto di vantaggio rispetto ad Arca. «Siamo riusciti a posizionarci sempre tra il vento e la barca che ci seguiva, togliendo così un po’ di vento ad Arca» ha detto Visentini.

La regata di Arca è stata peraltro condizionato dalla rottura della “mura” di una vela, che è stata poi lasciata in acqua e recuperata da altri (cosa per cui l’imbarcazione arrivata quarta ha presentato una protesta). «Questa è la vela, va bene così e da questo momento siamo più motivati di prima per provare a riportare il trofeo a Trieste già il prossimo anno», ha detto a regata finita Furio Benussi, timoniere di Arca. Sempre parlando con TriestePrima, suo fratello Gabriele ha aggiunto: «Siamo su una barca da milioni di euro e si è rotto un pezzo che costerà due o tremila euro».

«È l’evento di vela più straordinario nei quindici anni di regate con la mia squadra» ha detto invece Wendy Schmidt, che oltre a essere armatrice, proprietaria e timoniera di Deep Blue, una nave di 26 metri varata due anni fa, è anche imprenditrice, filantropa e moglie di Eric, ex amministratore delegato di Google.

Schmidt, che ha sessantasette anni e tra le altre cose gestisce la fondazione di famiglia per la salvaguardia degli oceani, ha già detto che tornerà a Trieste con Deep Blue per difendere il titolo vinto quest’anno. Nel frattempo il trofeo della Barcolana verrà conservato al New York Yacht Club, lo storico club velico che per oltre un secolo fu detentore della Coppa America.