Nel corso delle proteste contro il regime in Iran sono state uccise 185 persone tra cui 19 bambini, secondo la ong Iran Human Rights

Una foto di Mahsa Amini (AP Photo/Peter Dejong)
Una foto di Mahsa Amini (AP Photo/Peter Dejong)

Secondo l’organizzazione non governativa (ONG) Iran Human Rights, che ha sede a Oslo, in Norvegia, dall’inizio delle enormi proteste contro il regime iraniano, che vanno avanti da ormai tre settimane, sono state uccise almeno 185 persone, tra cui 19 bambini. La ong ha detto che la metà delle morti è stata registrata nella provincia del Sistan e Balucistan, nel sud-est dell’Iran, al confine con il Pakistan.

Le manifestazioni erano iniziate in segno di protesta contro la morte in carcere a Teheran della 22enne Mahsa Amini, il 16 settembre, dopo essere stata arrestata dalla polizia religiosa per non avere indossato correttamente il velo islamico, o hijab, come prescritto dalle leggi iraniane. Le proteste erano cominciate subito dopo la diffusione della notizia della morte prima nelle regioni occidentali del paese, da cui Amini proveniva, e poi in tutto il resto del paese.

Con il passare dei giorni le manifestazioni sono diventate qualcosa di molto più grande, trasformandosi in un’occasione protestare contro il regime teocratico che governa il paese. La polizia ha finora represso le manifestazioni con violenza, sparando in più occasioni contro la folla.

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