«Siamo inorridite, straziate, frustrate, esauste e davvero, davvero arrabbiate»

Lo ha detto Becky Sauerbrunn, capitana della nazionale statunitense di calcio, dopo la pubblicazione del rapporto sugli abusi sistematici nel calcio femminile negli Stati Uniti

Becky Sauerbrunn (Francois Nel/Getty Images)
Becky Sauerbrunn (Francois Nel/Getty Images)

Martedì Becky Sauerbrunn, capitana della nazionale statunitense femminile di calcio, ha commentato con parole estremamente dure le rivelazioni del rapporto pubblicato dopo un anno di indagini sui sistematici abusi sessuali, emotivi e verbali nel calcio femminile degli Stati Uniti. Le indagini erano state avviate dopo numerose accuse di abusi segnalati da molte calciatrici della National Women’s Soccer League (NWSL), il più importante campionato professionistico femminile degli Stati Uniti, e che nell’autunno del 2021 avevano attirato l’attenzione della stampa e dell’opinione pubblica grazie ad alcuni articoli del Washington Post e dell’Athletic. Intervistata a Londra, dove si trova con la nazionale in vista dell’amichevole che giocherà venerdì 7 ottobre contro l’Inghilterra, Sauerbrunn ha parlato così degli esiti del rapporto:

«Le giocatrici non stanno bene. Siamo inorridite, straziate, frustrate, esauste e davvero, davvero arrabbiate. Siamo arrabbiate per il fatto che ci sia voluta un’indagine di terze parti. Siamo arrabbiate per il fatto che ci siano voluti articoli dell’Athletic, del Washington Post e di numerosi altri. Siamo arrabbiate per il fatto che ci siano volute oltre 200 persone che hanno condiviso il loro trauma per arrivare a questo punto, proprio ora. E siamo arrabbiate per il fatto che ci siano volute Mana (Shim), Sinead (Farrelly), Erin (Simon), Kaiya (McCullough), Alex (Morgan), Christen (Press) e Sam (Johnson) per chiedere ripetutamente alle persone che hanno il potere di prendere sul serio i loro abusi e le loro preoccupazioni».

Becky Sauerbrunn ha 37 anni e gioca dal 2020 nelle Portland Thorns, una delle squadre su cui si concentra di più il rapporto. Secondo le indagini, l’ex allenatore della squadra, Paul Riley, aveva costretto almeno tre calciatrici ad avere rapporti sessuali con lui, tra cui la ex centrocampista Sinead Farrelly.

– Leggi anche: I sistematici abusi sessuali, emotivi e verbali nel calcio femminile statunitense

Per mesi Riley aveva anche cercato di avere rapporti sessuali con un’altra giocatrice, Meleana Shim, per poi metterla in panchina dopo i suoi ripetuti rifiuti. Ogni anno, dal 2015 al 2021, qualche giocatrice aveva segnalato gli abusi di Riley, ma la dirigenza delle Portland Thorns e quelle delle altre squadre allenate da Riley negli ultimi anni non avevano preso alcun provvedimento. Nel rapporto si dice anche che i dirigenti delle Portland Thorns avrebbero impedito agli investigatori di accedere a documenti rilevanti.

A proposito della dirigenza delle Portland Thorns, Sauerbrunn ha detto che «ogni proprietario, dirigente e funzionario del calcio statunitense che ha ripetutamente deluso le giocatrici, non è riuscito a proteggerle e non ha partecipato completamente a queste indagini, dovrebbe andarsene».

Poco prima delle dichiarazioni di Sauerbrunn, il proprietario delle Portland Thorns, Merritt Paulson, aveva diffuso un comunicato in cui aveva chiesto scusa a nome di tutti i dirigenti della squadra, e aveva annunciato le sue dimissioni: «Non posso scusarmi abbastanza per il ruolo che abbiamo avuto in un grave fallimento sistemico nel proteggere la sicurezza delle giocatrici».